Storie di Ravenna: dal 21 ottobre la rassegna che quest’anno arriva anche al Teatro Alighieri; continua la collaborazione nell’ambito del Festival delle Culture
A partire da lunedì 21 ottobre, alle 18:00 al Teatro Rasi, torneranno gli appuntamenti di Storie di Ravenna, la serie di spettacoli che nasce dalla volontà di raccontare la storia della città attraverso la voce di studiosi ed esperti utilizzando i tempi e i linguaggi del teatro. Un racconto a più voci, corredato da immagini, suoni e letture, che intende arrivare ad un pubblico vasto ed essere un momento di incontro e condivisione.
Novità di quest’anno, la rassegna toccherà anche il Teatro Alighieri con una puntata dedicata agli Ottant’anni dalla Liberazione di Ravenna.
Come l’anno scorso, ai sei spettacoli, che si susseguono fino ad aprile, si aggiungerà quello sul processo migratorio in programma il 13 maggio nell’ambito del Festival delle Culture.
Storie di Ravenna è ideato e curato da Alessandro Argnani, Luigi Dadina, Federica Ferruzzi, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Roberto Magnani, Laura Orlandini, Alessandro Renda, con la collaborazione di Antropotopia e Les Bompart Produzioni.
Nell’ambito del Festival delle Culture, Ravenna Teatro propone, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, una puntata speciale di Storie di Ravenna
Gli abbonamenti sono in vendita esclusivamente giovedì 17 e venerdì 18 ottobre dalle ore 15:00 alle 18:00 e sabato 19 ottobre dalle 10:00 alle 13:00 al Teatro Rasi.
I biglietti si possono acquistare negli stessi giorni e, a seguire, il giovedì dalle ore 16:00 alle 18:00 al Rasi e sulla BIGLIETTERIA ON-LINE. I biglietti della data del 9 dicembre si possono acquistare anche al Teatro Alighieri. I posti disponibili saranno in vendita da un’ora prima di ogni spettacolo (è sempre consigliato l’acquisto in prevendita).
Storie di Ravenna è supportato da Comune di Ravenna, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura, Fondazione del Monte, Bcc Ravennate Forlivese e Imolese, Assicoop Romagna Futura, Coop Alleanza 3.0, Sedar Cna Servizi, Reclam, Nuova OLP
Inizia a partire da lunedì 4 dicembre una serie di cinque spettacoli che prevede anche due appuntamenti tra teatro e sport
Ravenna Teatro continua la collaborazione con il Teatro Socjale di Piangipane e propone, fino ad aprile, cinque appuntamenti tra cui due legati dal rapporto tra teatro e sport. Si comincia il 4 dicembre alle 20:00 con Cuori di terra. Memoria per i sette fratelli Cervi, uno spettacolo dedicato ai valori della Resistenza inserito nella programmazione del Comune relativo alle celebrazioni per il 79esimo anniversario della Liberazione di Ravenna, a cui seguirà un confronto tra la vicepresidente dell’Anpi nazionale, Albertina Soliani, e la parlamentare Ouidad Bakkali, coordinato dal giornalista Andrea Tarroni. Il mese di gennaio vedrà il debutto, dal 15 al 20, sempre alle 20:00, di Saturno figlio d’Anarchia, spettacolo ideato da Cesare Albertano e Luigi Dadina dedicato ad un intellettuale ravennate scomparso prematuramente, Saturno Carnoli, che ha speso la sua vita tra politica, arte, ricerca storica e insegnamento. L’8 febbraio il regista Eugenio Sideri porterà in scena E vént de cuntrêri, con Gianni Parmiani e Tania Eviani, musiche originali Andrea Fioravanti, produzione Lady Godiva Teatro. Orario inizio spettacolo ore 21:00.
TRA TEATRO E SPORT
A partire da marzo 2024 gli ultimi due spettacoli ospitati dal Teatro Socjale di Piangipane saranno all’insegna dello sport: il 5 marzo la regista Laura Curino proporrà Giovinette. Le calciatrici che sfidarono il Duce, performance tratta dal romanzo di Federica Seneghini e Marco Giani. Una storia che ha anche radici ravennati, in quanto una delle protagoniste della prima squadra di calcio femminile italiana, Luisa (detta Gina) Boccalini, di cui si parla nel libro, è stata la nonna dei ravennati Marco Bonitta – il commissario tecnico che ha guidato l’Italia femminile alla prima vittoria del Campionato Mondiale – e Silvia Bonitta, insegnante di inglese a Ravenna.
Il 19 aprile toccherà invece a Gianfelice Facchetti, scrittore e regista teatrale, figlio di Giacinto Facchetti, storico giocatore dell’Inter e della Nazionale – con La tribù del calcio, adattamento teatrale del saggio di Desmond Morris (entrambi gli spettacoli inizieranno alle ore 21:00).
“Continuiamo a portare avanti con grande soddisfazione – osserva Marcella Nonni, co-direttrice di Ravenna Teatro – una Stagione che contribuisce ad animare il Teatro Socjale di Piangipane. Diversi i temi trattati, che comprendono anche un omaggio alla figura dell’intellettuale Saturno Carnoli con un nuovo debutto di Ravenna Teatro. Si tratta perlopiù del ritratto di personaggi, dai fratelli Cervi alle giovani calciatrici che sfidarono il regime fascista, intrecciato ad un ideale percorso che unisce teatro e sport. Questi due ambiti hanno molti punti in comune: entrambi, infatti, sono legati al rito e sono portatori di una funzione pubblica”.
Ad un uomo che domanda come si possa prevenire la guerra, la scrittrice Virginia Woolf risponde: “Occorre narrare biografie”. La vicenda dei Cervi, e del suo esito tragico, rappresenta quella di tante famiglie emiliane e del cammino di emancipazione di un popolo che inizia sul finire del 1800 e si manifesta con l’antifascismo e la Resistenza.
Lo spettacolo è inserito nella programmazione delle celebrazioni per il 79° anniversario della Liberazione di Ravenna. Al termine seguirà l’incontro con Albertina Soliani, vicepresidente Anpi nazionale, e la parlamentare Ouidad Bakkali
Da lunedì 15 a sabato 20 gennaio ore 20:00
Luigi Dadina /Albe
Il ricordo di un intellettuale ravennate, Nino Saturno Carnoli, che ha speso la sua vita tra politica, arte, ricerca storica e insegnamento. Una figura poliedrica, una voce critica che non si è mai stancata di gettare semi di riflessione indagando le perplessità di un presente sempre vissuto appieno. Un rito della memoria, un cerchio unico per attori e spettatori, tutti immersi nella stessa luce.
Giovedì 8 febbraio ore 21:00
Eugenio Sideri / Lady Godiva Teatro
Vént è un lungo sonno, una notte trascorsa tra sogni e incubi, di quelle in cui giuri di essere sveglio, ma poi ti accorgi che non era vero. Una ballad romagnola dai contorni che sfuggono, un po’ come in certi quadri dove la linea è tracciata quasi in una sbavatura delicata. Visioni che ci accompagnano nella nebbia, con i piedi che affondano tra acqua e terra.
Audrey Hepburn 1932. Decimo anno dell’era fascista. Sulla panchina di un parco di Milano un gruppo di ragazze lancia un’idea: giocare a calcio. Una sfida al loro tempo, al regime, alla mentalità dominante che vedeva nel calcio lo sport emblema della virilità fascista. Un racconto che, mischiando comicità e narrazione, dimostra come certi pregiudizi siano duri a morire.
Figlio di Giacinto Facchetti, storico giocatore dell’Inter e della Nazionale, Gianfelice racconta lo sport più popolare del mondo utilizzando le categorie dell’antropologia e spiega come l’uomo si sia trasformato da cacciatore a calciatore. Mescolando teorie e aneddoti sul calcio, ne esce un ritratto più umano di quello che le cronache rimandano, destinato a durare nel tempo.
INFORMAZIONI E BIGLIETTI
Intero 12 euro
Ridotto* 10 euro
*under 30, abbonati a La Stagione dei Teatri, residenti a Piangipane.
Ingresso unico 5 euro spettacoli de La Stagione dei Teatri – Famiglie e Scuole
È possibile prenotare una porzione di cappelletti al termine degli eventi al costo di 8 euro al 333 7605760
Il Teatro Socjale si trova in via Piangipane 153 a Piangipane (Ravenna)
La rassegna è organizzata con il supporto del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Coop Alleanza 3.0, Fondazione del Monte di Bologna e di Ravenna, Assicoop Unipol Sai, Reclam, Ottima, Bcc ravennate, forlivese e imolese, Cna, Reclam
e in collaborazione con Mar, Accademia Perduta Romagna Teatri, Assitej Italia, Small Size Network, Paft, Istituzione Biblioteca Classense.
Media Partner: Il Resto del Carlino, Corriere Romagna, Ravenna Notizie, Ravenna Web Tv, Pubblisole, Ravenna e Dintorni, Ravenna24ore, Setteserequi
Le nuove vesti di Storie di Ravenna: accanto al format classico, in scena al Rasi dal 13 novembre, si aggiungono il progetto al MAR e la puntata speciale per il Festival delle Culture
A partire da lunedì 13 novembre, alle 18:00 al Teatro Rasi, torneranno gli appuntamenti di Storie di Ravenna, una serie di sei spettacoli che nasce dalla volontà di raccontare la storia della città attraverso la voce di studiosi ed esperti utilizzando i tempi e i linguaggi del teatro. Un racconto a più voci, corredato da immagini, suoni e letture, che intende arrivare ad un pubblico vasto ed essere un momento di incontro e condivisione.
Ai sei spettacoli, che si susseguono fino ad aprile, si aggiungono quello dedicato ai mosaici del ’59 al Museo d’Arte della città e quello sul processo migratorio in programma il 24 maggio.
“La rassegna – osserva Alessandro Argnani, co-direttore di Ravenna Teatro – compie cinque anni e rinsalda quel rapporto tra il teatro e la città che riteniamo fondamentale per mantenere viva l’attenzione su quello che è stato e ciò che ci circonda. I rapporti intessuti in questi anni hanno ampliato le collaborazioni contaminando nuovi spazi e situazioni e hanno implementato linguaggi diversi”.
Esempio di queste contaminazioni è Storie del MAR. I mosaici del 1959, progetto organizzato insieme al MAR Museo d’Arte della Città e incentrato sulla mostra dei mosaici del ’59 – in collaborazione con il Conservatorio Statale Giuseppe Verdi di Ravenna – che il 19 novembre, 10 dicembre e 7 gennaio porterà in scena uno spettacolo (in doppia replica alle 15:30 e 16:45) in cui sono protagonisti Camilla Berardi e Giovanni Gardini, con musiche di Michele Benini, regia di Alessandro Argnani.
“Con questa rassegna – sottolinea Roberto Cantagalli, direttore del MAR – non solo si rafforza la collaborazione fra il museo e una realtà culturale attiva e vitale come Ravenna Teatro, ma si consolida l’esperienza del ‘raccontare l’arte attraverso l’arte’. Nel caso delle storie di Ravenna il vettore narrativo è il teatro, in altre circostanze sono state la danza o la musica. È questo il museo che vogliamo, un’entità al servizio della comunità che ripensa costantemente se stessa, luogo aperto e dinamico, spazio di incontro fra persone, culture, idee e linguaggi”.
“Negli anni – commenta l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia – Storie di Ravenna è stato in grado di crescere e di mettere in relazione chi, a diverso titolo, si occupa di cultura a Ravenna. Questo format non si è limitato a ridare alla città il racconto di una storia passata attraverso una nuova prospettiva, ma ha anche creato una sorta di linguaggio comune utile a mettere in comunicazione i generi più diversi”.
Storie di Ravenna è ideato e curato da Alessandro Argnani, Luigi Dadina, Federica Ferruzzi, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Roberto Magnani, Laura Orlandini, Alessandro Renda, con la collaborazione di Antropotropia e Les Bompart Produzioni.
Con Cesare Albertano, Paola Babini, Rosetta Berardi, Roberto Cantagalli, Giovanni Gardini, Marco Santi
Il mosaico rappresenta una cifra distintiva della storia di Ravenna. Un racconto tra passato, presente e futuro su un’arte affascinante che ha reso celebre questa città in tutto il mondo.
conPaolo Cavassini, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Laura Orlandini
Nel centenario della tragica morte per mano fascista, un racconto trasversale su Don Giovanni Minzoni. La complessa figura del sacerdote ravennate viene rievocata attraverso alcuni degli snodi principali del primo Novecento italiano.
conGiovanni Gardini, Alessandro Luparini, Alberto Malfitano, Vittoria Mencarini
La secolare pineta di Dante e Byron è giunta integra fino a noi anche grazie alla prima legge di tutela ambientale dello Stato italiano, firmata dall’onorevole ravennate Luigi Rava. Un racconto tra passato, presente e futuro sul “polmone verde” di Ravenna.
conEnrico Cirelli, Elisa Emaldi, Ada Foschini, Giovanni Gardini
Storie di guerre e di conquiste, di bizantini ed ostrogoti. Una narrazione a più voci su una vicenda che ha visto protagonista anche la città di Ravenna.
conPierre Bonaretti, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Myriam Pilutti Namer
Poco meno di 70 anni: tanto è durato il dominio veneziano su Ravenna. Un tempo breve, che però ha lasciato tracce indelebili nel tessuto urbano della città, regalandole alcuni dei suoi monumenti più importanti. Archeologia, storia, ma anche poesia e folklore, all’ombra del Leone di San Marco.
Con Giuseppe Bellosi, Giancarlo Cerasoli, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Laura Orlandini
Dall’arrivo del generale Augereau al comando delle truppe napoleoniche, nel 1796, al ritorno definitivo del potere pontificio nel 1815. Le alterne vicende della dominazione francese, tra modernità, laicizzazione forzata, alberi della libertà, ghigliottine e insorgenze.
In occasione del Festival delle Culture, Ravenna Teatro propone, in collaborazione con l’Unità organizzativa Politiche per l’Immigrazione del Comune di Ravenna – impegnata, da oltre vent’anni, in una politica interculturale di rafforzamento della coesione sociale, con un approccio multi professionale al fenomeno migratorio – una puntata speciale di Storie di Ravenna.
Gli abbonamenti sono in vendita esclusivamente venerdì 10 novembre dalle ore 16:00 alle 19:00 e sabato 11 novembre dalle 10:00 alle 13:00 al Teatro Rasi.
I biglietti si possono acquistare negli stessi giorni e, a seguire, il giovedì dalle ore 16:00 alle 18:00 al Rasi e sulla BIGLIETTERIA ON-LINE. I posti rimasti disponibili saranno in vendita da un’ora prima di ogni spettacolo (è sempre consigliato l’acquisto in prevendita).
Storie del MAR Prenotazione obbligatoria allo 0544 482477. Ingresso 10 euro comprensivo della visita alla mostra BurriRavennaOro.
Storie di Ravenna è supportato da Comune di Ravenna, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura, Fondazione del Monte, Bcc Ravennate Forlivese e Imolese, Assicoop Romagna Futura, Coop Alleanza 3.0, Reclam, Nuova OLP
Un percorso a più voci nella storia industriale della nostra città, l’omaggio di Ravenna Teatro a un passato recente caratterizzato da uno stabilimento, noto a tutti con l’acronimo di ANIC, che, come disse Papa Giovanni Paolo II durante la visita dell’86, “insieme allo sviluppo del Porto, ha determinato la trasformazione industriale della Romagna”. Ad inaugurare la serie di appuntamenti che si articoleranno tra cinema, incontri, teatro e fotografia sarà, lunedì 20 marzo, alle 18:00, la puntata di Storie di Ravenna dal titolo Deserto Rosso, il petrolchimico e la questione ambientale dove, partendo dal film di Michelangelo Antonioni – che ha immortalato la raffineria Sarom e il complesso petrolchimico dell’Anic anche grazie alle suggestioni di Tonino Guerra – si arriverà a parlare di ambiente grazie agli interventi di Cesare Albertano, Luigi Dadina, Alessandra Dragoni, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini e Laura Orlandini.
Dal 31 marzo (con inaugurazione alle ore 18:00) al 6 aprile il Teatro di via di Roma 39 ospiterà le mostre di Raniero Bittantee diAdriano Zanni.
L’installazione di BittanteBenvenuti all’ANIC, progetto artistico che nasce da una semplice frase di cortesia che l’ingegnere Enrico Mattei fece stampare sulla controcopertina del libretto consegnato ad ogni nuovo assunto – precedentemente esposto alla Manica Lunga della Biblioteca Classense – ritorna nel Ridotto del Teatro Rasi con un nuovo allestimento. Oltre ai timbri che recano impressi i pensieri, i ricordi degli operai e dei dirigenti, i diagrammi di produzione dell’ANIC, i brevetti per marchio d’impresa, i nomi propri di chi ha testimoniato, i racconti di eventi particolari, ci saranno in aggiunta ulteriori elementi che rievocheranno le atmosfere che si respiravano nello stabilimento negli anni Sessanta. Il pubblico potrà estrarre dalle strutture i timbri, inchiostrarli e usarli per timbrare alcune delle migliaia di fogli presenti sui tavoli. Nell’opera artistica di Bittante, da un lato lo spazio condiziona la percezione e determina i sentimenti, dall’altro le sculture e le fotografie diventano una sorta di proiezione ed estensione della realtà psichica.
Gli spazi del Rasi ospiteranno anche l’esplorazione fotografica della Ravenna post-Deserto Rosso realizzata da Adriano Zanni, fotografo, artista sonoro e field recordist, che qui presenta These important Years, una ricerca sul paesaggio urbano, sulle vedute delle città e sui loro aspetti meno noti ed esplorati. Un viaggio emozionale durato anni – e qui riportato in una cinquantina di scatti – che ha come punto di partenza l’infanzia, seguita dalla turbolenta adolescenza vissuta al Villaggio ANIC fino alla graduale uscita dal quartiere verso l’età adulta e la città, la Ravenna post Deserto Rosso.
E attorno all’ANIC si dipana anche lo spettacolo prodotto da Ravenna Teatro-Teatro delle Albe dal titolo Mille anni o giù di lì, che andrà in scena martedì 4 e giovedì 6 aprile al Teatro Rasi alle 21:00. Protagonisti l’attore Luigi Dadina, il fumettista Davide Reviati e il musicista Francesco Giampaoli, legati per storia familiare al petrolchimico ravennate. Lo spettacolo verrà raccontato lunedì 3 aprile, alle 18:00, al Mercato Coperto di Ravenna, in piazza Andrea Costa 6, nell’ambito del progetto Il teatro fa centro. L’incontro vedrà la giornalista Federica Angelini in dialogo con Dadina e Reviati.
Con Mille annigiungerà a compimentoil progetto che ha visto Ravenna Teatro collaborare con Coconino Press nel corso degli ultimi mesi e che vedrà, mercoledì 5 aprile, il senior editor Oscar Glioti in dialogo con Dadina e Reviati in occasione della matinèe riservata a studenti e studentesse del liceo artistico di Ravenna. Reviati sarà inoltre protagonista del laboratorio di serigrafia aperto alla cittadinanza che, il 3 e 4 aprile, Else Edizioni terrà all’Accademia di Belle Arti di Ravenna.
Giovedì 6 aprile verrà infine proposto, alle 18:00, l’incontro organizzato da Studio Doiz con Maria Martinelli e Marina Mazzotti dal titolo Antonioni. Deserto rosso e l’iconografia femminile. Un omaggio al maestro ferrarese che ha portato la Darsena di Ravenna sugli schermi di tutto il mondo, ma anche un modo per ricordare una delle massime interpreti del cinema italiano, Monica Vitti.
Orari di visita delle mostre: da lunedì a venerdì 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 e durante l’apertura per gli eventi del Teatro.
“In tutti questi anni – spiegano le due compagnie – abbiamo interrogato un’identità comune per trovare risposte alle nostre inquietudini. Abbiamo abbandonato le strade maestre del teatro per inoltrarci in sentieri lontani dai sipari e dai velluti. Grazie a questi sentieri abbiamo ritrovato le nostre radici, le umili origini di figli di quel mondo contadino e operaio, incarnato nei simboli della falce e del martello. Un mondo oggi apparentemente scomparso. La società contemporanea, che viaggia a velocità supersonica, ne conserva incrostate le tracce nelle periferie e nelle province. Lì abita il nostro popolo e stanno i nostri spettatori ideali, lì vivono i ragazzi e i cittadini che frequentano i nostri laboratori, che fanno teatro con noi, da Lido Adriano a Valsamoggia, da Diol Kadd a Calais. Siamo cresciuti mentre si sbriciolava tutto. Pasolini lo racconta con dolore e lucidità. Siamo venuti al mondo generati dalle viscere di una civiltà morta (o morente). Di quella civiltà continuiamo a portare i segni, negli occhi, nella voce, nel corpo, nelle mani e soprattutto nella testa, dentro. Quando facciamo teatro siamo artigiani, contadini, operai. Portiamo in scena noi stessi, con le nostre storie, le nostre esperienze di vita e con noi portiamo anche la voce di artisti che amiamo”.
Lo spettacolo, a cui ha collaborato Laura Gambi, è stato pensato da Paola Berselli, Luigi Dadina e Stefano Pasquini, in scena insieme a Maurizio Ferraresi.
“La scena è uno spazio intimo e condiviso con gli spettatori. È un grande tavolo attorno al quale ci muoviamo per preparare il cibo che poi mangeremo insieme, i tortelli, il pane, un po’ di verdura. Attorno a quel tavolo si compie il rito laico e quotidiano del nutrimento.
E i gesti, gli sguardi, i suoni e i silenzi si intrecciano alle parole, le nostre parole di vita, quelle che raccontano i fatti esclusi dai libri di storia”.
Per la prima volta lo spettacolo si svolge in collaborazione conColdiretti Ravennae con gli agricoltori aderenti a Campagna Amica, la più grande rete di vendita diretta del mondo, attiva da oltre 20 anni con l’obiettivo di difendere la biodiversità e promuovere la spesa etica: buona, sana, locale. Il cibo fornito dagli agricoltori, protagonista in scena insieme agli attori, sarà poi servito in sala.
“Il cibo è identità, è cultura e gli agricoltori sono i primi custodi dei valori che il cibo stesso incarna – spiega Nicola Dalmonte, presidente di Coldiretti Ravenna –: quei valori, dalla sostenibilità alla creatività, dalla socialità alla cura del territorio e dell’ambiente, sui quali si reggono le nostre comunità e che oggi sono minacciati da chi vuole introdurre il cibo fatto in provetta e cancellare per meri interessi economici l’identità di un’intera nazione e del nostro territorio. Per combattere la pericolosa deriva del cibo sintetico, che mira a modificare stili alimentari naturali millenari fondati su qualità e tradizione, annientando di fatto la vera agricoltura – aggiunge Dalmonte – insieme a Fondazione Campagna Amica e Filiera Italia abbiamo avviato una petizione già firmata da più di un milione di cittadini e consumatori italiani per promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico, dalla carne prodotta in laboratorio al latte ‘senza mucche’, fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Attraverso questo nuova collaborazione con Ravenna Teatro vogliamo contribuire a diffondere l’arte e la cultura del cibo vero, agricolo, artigiano, fatto a mano e con le mani, la fatica e la passione dei nostri agricoltori“.
La nuova collaborazione tra Coldiretti e Ravenna Teatro non si esaurisce, infatti, nella promozione e messa in scena dello spettacolo Pane e Petrolio al Socjale. Gli abbonati a La Stagione dei Teatri(presentando l’abbonamento presso i banchi degli agricoltori), avranno diritto ad uno sconto sulla spesa al Mercato contadino coperto di Campagna Amica, in via Canalazzo 59 a Ravenna. Contestualmente, gli associati Coldiretti potranno acquistare a prezzi speciali i biglietti de La Stagione dei Teatri.
INFORMAZIONI E BIGLIETTI
Durante lo spettacolo si preparerà il cibo per il pubblico.
I posti limitati, prenotazione obbligatoria.
Si segnala che la replica del 16 marzo è già esaurita.
Biglietti intero 18 euro, ridotto 15.
Per informazioni e prenotazioni: 0544 36239 / 3337605760.
I biglietti sono in vendita nella pagina di spettacolo e presso la biglietteria del teatro Rasi il giovedì dalle 16:00 alle 18:00 e al Teatro Socjale da un’ora prima dello spettacolo.
Il Teatro Socjale si trova in via Piangipane 153 a Piangipane (Ravenna).
La rassegna è organizzata con il supporto del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Coop Alleanza 3.0, Fondazione del Monte di Bologna e di Ravenna, Ottima, Assicoop Unipol Sai, Reclam, Apt Emilia-Romagna, Bcc ravennate, forlivese e imolese e in collaborazione con Sciroppo di Teatro – Ater Fondazione, Assitej Italia, Small Size Network, Coldiretti e Campagna Amica.
Media Partner: Il Resto del Carlino, Corriere Romagna, Ravenna Notizie, Setteserequi, Ravenna Web Tv, Pubblisole, Ravenna24ore, Ravenna e Dintorni.
Dal Mostro di Ravenna alla setta degli accoltellatori, dagli esploratori ravennati fino alla vicenda di Giovanni Frignani, passando per il Petrolchimico, torna in scena la storia della città
Il 5 dicembre (prima data posticipata) verrà inaugurata la quarta stagione di Storie di Ravenna – serie che nasce dalla volontà di raccontare la storia della città attraverso la voce di studiosi ed esperti utilizzando, però, i tempi ed i linguaggi del teatro. Dopo l’evento speciale organizzato dal 19 al 23 ottobre al Teatro Socjale di Piangipane, dal titolo Volta e Rivolta. Storie di braccianti e cooperazione per i cento anni (e uno) del Teatro Socjale, e dopo la serata dedicata a Maria Goia, ospitata al teatro comunale di Cervia, torna il racconto a più voci – corredato da immagini e letture – che vuole arrivare a un pubblico vasto ed essere anche un momento di incontro e condivisione.
Tutti gli spettacoli si svolgono alle 18.00 al Teatro Rasi.
Lunedì 5 dicembre (data modificata rispetto al programma annunciato)
Con Eraldo Baldini, scrittore · Elisa Emaldi, studiosa · Giovanni Gardini, Museo Diocesano Faenza · Laura Orlandini, storica, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna e provincia · Daniele Torcellini, curatore della mostra ‘Prodigy Kid. Francesco Cavaliere e Leonardo Pivi’.
Nella Ravenna del 1512 una nascita singolare suscitò terrore e sgomento in città: appena nato, il bambino presentava un corno sulla fronte, una gamba con squame di serpente, ali da pipistrello, affilati artigli. Una presenza, la sua, che destò un inquieto stupore e fu letta come presagio di eventi terribili. Quanto era stato predetto trovò compimento poco tempo dopo nella Battaglia di Ravenna, che portò morte e distruzione.
Letture di Laura Redaelli e musiche dal vivo di Giacomo Piermatti
Con Claudia Bassi Angelini, studiosa · Giovanni Gardini, Museo Diocesano Faenza · Alessandro Luparini, storico e direttore della Fondazione Casa Oriani · Laura Orlandini, storica, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna e provincia · Sonia Muzzarelli, conservatrice Ausl Romagna.
La storia della “setta” che negli anni Sessanta dell’Ottocento portò Ravenna alla ribalta delle cronache nazionali, quando tra le vie della città si verificò una serie di omicidi all’apparenza inspiegabili, ma legati da un’unica matrice. In una terra attraversata da accesissime passioni politiche, da una modernità piena di contrasti, il processo agli accoltellatori portò sulla scena pubblica i conflitti di un’epoca, tra sogni di rivoluzione e banditi di professione.
Letture di Luigi Dadina e musiche dal vivo di Mondoriviera
Con Giovanni Gardini, Museo Diocesano Faenza · Franco Gabici, studioso · Benedetto Gugliotta, Istituzione Biblioteca Classense · Alessandro Luparini, storico e direttore della Fondazione Casa Oriani.
Pellegrino Matteucci, Romolo Gessi e Francesco Negri: tre nomi noti per la toponomastica cittadina, ma di cui si conosce ben poco. Tre esploratori ravennati che, in epoche diverse, si resero protagonisti di avventurose esplorazioni in parti allora sconosciute del globo, dall’estremo Nord Europa all’Africa subsahariana, contribuendo in modo determinante a nuove scoperte e conoscenze.
Letture di Laura Redaelli e musiche dal vivo di Marco Zanotti
Con Cesare Albertano, studioso · Luigi Dadina, attore · Alessandra Dragoni, fotografa · Giovanni Gardini, Museo Diocesano Faenza · Alessandro Luparini, storico e direttore della Fondazione Casa Oriani · Laura Orlandini, storica, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna e provincia.
Partendo dal film di Michelangelo Antonioni, che ha immortalato la raffineria Sarom e il complesso petrolchimico dell’Anic anche grazie alle suggestioni di Tonino Guerra, l’attualità di uno spazio che da luogo del ricordo si fa scenario di una partita che, ancora una volta, vede al centro scelte che guardano al futuro.
Letture di Luigi Dadina e musiche dal vivo di Francesca Amati
Con Paolo Cavassini, studioso · Giovanni Gardini, Museo Diocesano Faenza · Alessandro Luparini, storico e direttore della Fondazione Casa Oriani · Laura Orlandini, storica, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna e provincia.
La drammatica vicenda del tenente colonnello dei Carabinieri Giovanni Frignani, medaglia d’oro al valore militare, l’uomo che il 25 luglio 1943 arrestò il duce. La puntata si incentra sul racconto di questo ravennate che catturò Ettore Muti e divenne protagonista nelle file della Resistenza militare, finendo drammaticamente ucciso alle Fosse Ardeatine.
Letture di Laura Redaelli e musiche dal vivo di Enrico Farnedi
Storie di Ravenna è ideato e curato da Alessandro Argnani, Luigi Dadina, Federica Ferruzzi, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Roberto Magnani, Laura Orlandini, Alessandro Renda.
È consigliato l’acquisto in prevendita. Ingresso unico 5 €
I biglietti sono in vendita da giovedì 24 novembre sulla BIGLIETTERIA ON-LINE, presso la biglietteria del Teatro Rasiil giovedì dalle 16:00 alle 18:00 e da un’ora prima di ogni spettacolo.
ABBONAMENTI
È possibile sottoscrivere un abbonamento che dà la possibilità di vedersi garantito un posto assegnato. Il costo sarà comunque di 25 €. Gli abbonamenti saranno in vendita esclusivamente giovedì 24 novembre dalle 16:00 alle 18:00 e sabato 26 novembre dalle 11:00 alle 13:00 presso la biglietteria del Teatro Rasi, tel. 0544 30227.
Storie di Ravenna è supportato da Comune di Ravenna, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura, Fondazione del Monte, Bcc ravennate, forlivese e Imolese, Assicoop, Coop Alleanza 3.0., Reclam, Apt Emilia-Romagna e Nuova Olp.
Al Teatro Socjale di Piangipane una rassegna dedicata ai giovani artisti
Da ottobre a marzo al Teatro Socjale di Piangipane prosegue la consolidata collaborazione con Ravenna Teatro che porta in scena, per la seconda stagione, una rassegna dedicata, in particolare, ai giovani artisti del territorio. Sette i titoli in cartellone – preceduti dall’evento speciale Storie di Ravenna, iniziato il 19 ottobre e dedicato alla cooperazione – a cui si aggiungono i cinque spettacoli rivolti alle famiglie che fanno parte della rassegna La Stagione dei Teatri – Famiglie e Scuole.
Osserva Marcella Nonni, alla direzione di Ravenna Teatro: “Nel teatro costruito dai braccianti siamo felici di iniziare un nuovo viaggio che va dalle ultime generazioni teatrali a consolidate realtà che spaziano anche nel mondo dell’infanzia. Ad aprire questo percorso sarà il napoletano Collettivo LaCorsa”.
Si comincia, infatti, il 26 ottobre, in replica il 27 (alle ore 21:00), con il Collettivo LaCorsa – realtà formatasi nel 2000 a Napoli e costituita da registi, drammaturghi e attori – che alle 21:00 porterà in scena Adam Mazur e le intolleranze sentimentali, spettacolo che parla del bene e dell’impossibilità di scampare al proprio passato. Protagonista Roberto Magnani, attore del Teatro delle Albe, diretto da Gianni Vastarella, con Gabriele Guerra, Pasquale Palma e Valeria Pollice. Disegno luci e drammaturgia sonora Mirto Baliani, per una produzione di Accademia Perduta/Romagna Teatri.
A dicembre – il 21 (alle 21:00) – toccherà invece a Tristeza Ensemble, duo composto dal ravennate Matteo Gatta e da Viola Marietti, che proporrà A.L.D.S.T. AL LIMITE DELLO SPUTTANAMENTO TOTALE, spettacolo in cui la protagonista fa i conti con l’inquietudine di chi soffre di un’adolescenza lunga e si trascina in un tempo apparentemente senza senso, mentre la vita di Anita Garibaldi verrà portata in scena il 24 (ore 21:00) e 25 gennaio (ore 10:00) da Asia Galeotti con L’ATTESA Anita Garibaldi: Morte e vita di una regina, testo di Valeria Magrini con la regia di Emanuele Montagna.
Febbraio si aprirà il 18, alle 21:00, con La tromba, amara riflessione sulla guerra e sulla cattiveria degli uomini scritta dal poeta Nevio Spadoni e prodotta da Studio Doiz, duo ravennate composto da Iacopo Gardelli e Lorenzo Carpinelli, con scenografia e costumi di Lucia Bubilda Nanni e musiche di Giacomo Toschi.
Una nuova collaborazione con Coldiretti inizierà grazie allo spettacolo Pane e Petrolio di Luigi Dadina/ Teatro delle Albe e Teatro delle Ariette, dove si rifletterà su un mondo contadino e operaio in cui affondano le radici dei protagonisti. L’accordo permetterà ai soci di Coldiretti Ravenna di usufruire di una riduzione sul prezzo del biglietto e, viceversa, agli abbonati de La Stagione dei Teatri che esibiranno l’abbonamento verrà offerto uno sconto sulla spesa all’interno del mercato contadino coperto di Campagna Amica (via Canalazzo 59, Ravenna). Lo spettacolo andrà in scena dal 12 al 16 marzo alle 20:00.
Studio Doiz tornerà il 26 marzo alle 21 per la produzione dello spettacolo Gramsci gay, una riflessione sul rapporto tra politica e indifferenza, impegno e disillusione. In scena Mauro Lamantia, regia di Matteo Gatta e drammaturgia di Iacopo Gardelli. Costumi e scenografia saranno curati da Gaia Crespi, mentre il disegno tecnico sarà firmato da Mattia Sartoni.
Spazio A – nato nel 2020 dall’unione spontanea di persone con esperienze sceniche e artistiche diverse, in seno all’associazione Culturale Galla & Teo – il 20 aprile, (ore 21.00) proporrà Im labyrinth, un progetto che mette in sinergia diversi linguaggi e diverse tipologie di narrazione ispirato al Minotauro di Dürrenmatt, per la regia di Marco Montanari con Rendy Anoh, Camilla Berardi, Silvia Rossetti, Marco Saccomandi e Davide Salvadori.
Intero 12 euro, Ridotto* 10 euro Pane e petrolio intero 18 euro ridotto* 15 euro
Durante lo spettacolo si preparerà il cibo per il pubblico, i posti sono limitati, la prenotazione è obbligatoria.
*Under30, abbonati a La Stagione dei Teatri, residenti a Piangipane
Carnet da 5 spettacoli (escluso Pane e Petrolio) 40 euro
Spettacoli de La Stagione dei Teatri – Famiglie e Scuole ingresso unico 5 euro
I biglietti sono in vendita online e presso la biglietteria del Teatro Rasi il giovedì dalle 16:00 alle 18:00 e al Teatro Socjale da un’ora prima dello spettacolo.
È possibile prenotare telefonicamente i carnet, o acquistare i biglietti con Satispay, al numero 3337605760 da lunedì a venerdì dalle 10:00 alle 17:00.
Ravenna Teatro tel0544 36239 / 3337605760 promozione@ravennateatro.com
Il Teatro Socjale si trova in via Piangipane 153 a Piangipane (Ravenna).
Dopo l’arresto dovuto alla pandemia, aumenta la voglia di tornare a sedersi in teatro, come dimostrano le tante richieste relative alla campagna abbonamenti a La Stagione dei Teatri 2022/23 pervenute dal 25 luglio al 6 agosto alle biglietterie di Ravenna Teatro e del Teatro Alighieri.
Al termine di una prima campagna estiva – a cui hanno aderito sia singoli cittadini sia aderenti a gruppi aziendali e Cral – dal 12 settembre e fino al 3 novembre la biglietteria torna a proporre la formula che prevede sei titoli fissi e due a scelta, per un totale di diciassette appuntamenti.
Due le repliche ad oggi previste e relative ad altrettanti spettacoli che hanno riscosso notevole successo tra il pubblico, ovvero Calēre (Sentieri) Transitus Animae, di Eugenio Sideri, e L’amica geniale a fumetti, di Fanny & Alexander.
Un cartellone composito, legato al rapporto con la tradizione e al ritorno di grandi attori e attrici, con un percorso che spazia nel contemporaneo fino all’incontro con la graphic novel.
I sei spettacoli fissi, programmati al Teatro Alighieri, sono: I due gemelli veneziani, un classico di Carlo Goldoni, una farsa nera sul tema dell’identità firmata da Valter Malosti che ne amplifica il gioco del doppio marcando il contrasto tra la natura vivace della pièce e la sua vena cupa;
Funeral Home, di cui è protagonista Giacomo Poretti: noto per le gesta gloriose del trio comico a cui appartiene, Poretti scrive e interpreta – con l’attrice, autrice e psicoterapeuta Daniela Cristofori – una commedia che mette in ridicolo la paura più radicata nel cuore dell’umano, quella della morte;
Samusà, uno spettacolo scritto e interpretato dall’artista Virginia Raffaele, qui diretta da Federico Tiezzi, maestro della scena contemporanea. Al centro del racconto il vissuto personale di un’infanzia ambientata tra le giostre del lunEur di Roma, che Raffaele sviluppa con quel suo modo unico di divertire e commuovere, stupire e interpretare, facendo ridere a crepapelle;
L’Oreste, Quando i morti uccidono i vivi, porta in scena una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato che vede protagonista l’attore Claudio Casadio nella produzione firmata da Accademia Perduta/Romagna Teatri tra narrazione e illustrazione d’autore;
Diplomazia, produzione del Teatro dell’Elfo, è un duello consumato con l’arma della parola tra un generale del Terzo Reich e un diplomatico della Svezia neutrale nell’estate del 1944. Un dramma storico in cui affondano le radici della nostra società, portato in scena dai due co-fondatori della storica compagnia milanese del Teatro dell’Elfo di Milano;
Boston Marriage è un testo americano contemporaneo ambientato a fine Ottocento che prende spunto da un modo di dire in voga negli Stati Uniti tra il XIX e il XX secolo, usato per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti. Il Premio Pulitzer David Mamet qui se ne serve per dare il titolo a questa commedia, che vede in scena due dame e una cameriera: Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria.
Nella rosa di titoli in cui poter individuare gli spettacoli a scelta rientra invece la produzione di Ravenna Teatro/Teatro delle Albe, Pasolinacci e Pasolini, Quattro movimenti di ascolto, in cui i due fondatori e direttori artistici del Teatro delle Albe, Marco Martinelli e Ermanna Montanari, raccontano il “loro” Pasolini (Rasi); Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa, un lavoro che rievoca l’opera di Kafka a partire dall’incontro tra ricerca coreografica e musica elettronica con la regia e la drammaturgia di Eugenio Barba, Lorenzo Gleijeses e Julia Varley (Rasi); Dati sensibili: New Constructive Ethics, uno spettacolo in cui Teodoro Bonci Del Bene si interroga sulle possibilità di una nuova etica con un testo duro e paradossale sulla condizione umana e sulle relazioni sociali (Rasi); Calēre (Sentieri) Transitus Animae, testo e regia del ravennate Eugenio Sideri che si sofferma sulla difficoltà, da parte delle nuove generazioni, di trovare il proprio percorso (Rasi); L’amica geniale a fumetti, trasposizione scenica del fumetto ufficiale de L’amica geniale di Elena Ferrante – sceneggiato da Chiara Lagani che qui ne interpreta i testi, mentre il pubblico viene immerso nei disegni animati di Mara Cerri – il recital nasce dalla nuova graphic novel edita da Coconino Press con la supervisione artistica del ravennate Davide Reviati (Rasi). E Reviati torna nello spettacolo di Luigi Dadina, tra i fondatori del Teatro delle Albe, dal titolo Mille Anni o giù di lì, insieme al musicista Francesco Giampaoli per raccontare un luogo, il petrolchimico dell’Anic, attorno a cui si dipana un racconto che accomuna generazioni diverse (Rasi). Tra i titoli a scelta anche La luce intorno, produzione del Teatro dell’Argine che si interroga sul senso di fare teatro in tempo di pandemia (Rasi); Il Soccombente, a cura della compagnia Lombardi-Tiezzi (Alighieri); Museo Pasolini, di Ascanio Celestini, che qui veste i panni di un visionario custode di un ipotetico museo dedicato all’omonimo poeta e regista imbastendo un racconto che si estende a ritratto di un secolo italiano (Alighieri); Pragma, Studio sul mito di Demetra (Rasi) e Una riga nera al piano di sopra, monologo per alluvioni al contrario, della talentuosa Matilde Vigna, che intreccia alla piena del Po del 1951 la vicenda di una donna dei giorni nostri alle prese con l’ennesimo trasloco (Rasi).
Anche quest’anno, inoltre, Ravenna Teatro, in collaborazione con il Comune di Ravenna, torna ad offrire ai residenti delle Circoscrizioni Nord e Sud del comune di Ravenna e ai residenti di quelli di Alfonsine l’opportunità di recarsi a teatro usufruendo di un servizio navetta gratuito. Abbonamento più navetta 146 euro / under 30 93 euro.
Grande attenzione continua ad essere riservata anche agli Under 20, che potranno usufruire di abbonamenti a prezzi popolari.
BIGLIETTERIA:
Da lunedì 12 settembre a giovedì 3 novembre
Platea e palco I, II e III ordine Teatro Alighieri, I gradinata Teatro Rasi
intero 165 € | ridotto* 146 € | under30 93 € | under20 45€
Galleria e palco IV ordine Teatro Alighieri, II gradinata Teatro Rasi
intero 113 € | ridotto* 103 € | under30 71 € | under20 35 €
Loggione Teatro Alighieri, II gradinata Teatro Rasi
intero 50 € | under30 34 €
*Riduzioni: Cral e gruppi organizzati, docenti, oltre i 65 anni, iscritti all’Università per gli Adulti Bosi Maramotti, Soci Coop Alleanza 3.0, EspClub Card, Soci BCC, tessera Touring Club Italiano, amici di RavennAntica, soci Stadera
Teatro Alighieri, via Mariani 2 Ravenna, tutti i feriali dalle 10:00 alle 13:00, giovedì anche dalle 16:00 alle 18:00. Teatro Rasi, via di Roma 39, giovedì dalle 16:00 alle 18:00.
Da sabato 5 novembre saranno inoltre in vendita i biglietti per tutti gli spettacoli e gli abbonati li potranno acquistare per sé o per altri a un prezzo speciale.
Ravenna Teatro tel. 0544 36239 info@ravennateatro.com
La rassegna è organizzata con il supporto del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Coop Alleanza 3.0, Fondazione del Monte di Bologna e di Ravenna, Assicoop Unipol Sai, Reclam, Apt Emilia-Romagna, Bcc ravennate, forlivese e imolese.
Media Partner: Il Resto del Carlino, Corriere Romagna, Ravenna Notizie, Setteserequi, Ravenna Web Tv, Pubblisole, Ravenna24ore, Ravenna e Dintorni
È aperta la campagna abbonamenti per La Stagione dei Teatri, organizzata da Ravenna Teatro.
Il programma si svolgerà nei due teatri Rasi e Alighieri tra novembre e aprile.
Come negli anni precedenti, la formula prevede sei titoli fissi e due a scelta, per un totale di diciassette appuntamenti.
Un cartellone composito, come composita è l’immagine che, tramite precise tessiture ideate dal grafico Luca Sarti, identifica il lavoro di Ravenna Teatro, legato al rapporto con la tradizione e al ritorno di grandi attori e attrici, con un percorso che spazia nel contemporaneo fino all’incontro con la graphic novel.
I sei spettacoli fissi, programmati al Teatro Alighieri, sono: I due gemelli veneziani, un classico di Carlo Goldoni, una farsa nera sul tema dell’identità firmata da Valter Malosti che ne amplifica il gioco del doppio marcando il contrasto tra la natura vivace della pièce e la sua vena cupa;Funeral Home, di cui è protagonista Giacomo Poretti: noto per le gesta gloriose del trio comico a cui appartiene, Poretti scrive e interpreta – con l’attrice, autrice e psicoterapeuta Daniela Cristofori – una commedia che mette in ridicolo la paura più radicata nel cuore dell’umano, quella della morte;Samusà, uno spettacolo scritto e interpretato dall’artista Virginia Raffaele, qui diretta da Federico Tiezzi, maestro della scena contemporanea. Al centro del racconto il vissuto personale di un’infanzia ambientata tra le giostre del’Eur di Roma, che Raffaele sviluppa con quel suo modo unico di divertire e commuovere, stupire e interpretare, facendo ridere a crepapelle; L’Oreste, Quando i morti uccidono i vivi, porta in scena una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato che vede protagonista l’attore Claudio Casadio nella produzione firmata da Accademia Perduta/Romagna Teatri tra narrazione e illustrazione d’autore; Diplomazia, produzione del Teatro dell’Elfo, è un duello consumato con l’arma della parola tra un generale del Terzo Reich e un diplomatico della Svezia neutrale nell’estate del 1944. Un dramma storico in cui affondano le radici della nostra società, portato in scena dai due co-fondatori della storica compagnia milanese del Teatro dell’Elfo di Milano; Boston Marriage è un testo americano contemporaneo ambientato a fine Ottocento che prende spunto da un modo di dire in voga negli Stati Uniti tra il XIX e il XX secolo, usato per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti. Il Premio Pulitzer David Mamet qui se ne serve per dare il titolo a questa commedia, che vede in scena due dame e una cameriera: Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria.
Nella rosa di titoli in cui poter individuare gli spettacoli a scelta rientra invece la produzione di Ravenna Teatro/Teatro delle Albe, Pasolinacci e Pasolini, Quattro movimenti di ascolto, in cui i due fondatori e direttori artistici del Teatro delle Albe, Marco Martinelli e Ermanna Montanari, raccontano il “loro” Pasolini (Rasi); Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa, un lavoro che rievoca l’opera di Kafka a partire dall’incontro tra ricerca coreografica e musica elettronica con la regia e drammaturgia di Eugenio Barba, Lorenzo Gleijeses e Julia Varley (Rasi); Dati sensibili: New Constructive Ethics, uno spettacolo in cui Teodoro Bonci Del Bene si interroga sulle possibilità di una nuova etica con un testo duro e paradossale sulla condizione umana e sulle relazioni sociali (Rasi); Calēre (Sentieri) Transitus Animae, testo e regia del ravennate Eugenio Sideri che si sofferma sulla difficoltà, da parte delle nuove generazioni, di trovare il proprio percorso (Rasi); L’amica geniale a fumetti, trasposizione scenica del fumetto ufficiale de L’amica geniale di Elena Ferrante – sceneggiato da Chiara Lagani che qui ne interpreta i testi, mentre il pubblico viene immerso nei disegni animati di Mara Cerri – il recital nasce dalla nuova graphic novel edita da Coconino Press con la supervisione artistica del ravennate Davide Reviati (Rasi). E Reviati torna nello spettacolo di Luigi Dadina, tra i fondatori del Teatro delle Albe, dal titolo Mille Anni o giù di lì, insieme al musicista Francesco Giampaoli per raccontare un luogo, il petrolchimico dell’Anic, attorno a cui si dipana un racconto che accomuna generazioni diverse (Rasi). Tra i titoli a scelta anche La luce intorno, produzione del Teatro dell’Argine che si interroga sul senso di fare teatro in tempo di pandemia (Rasi); Il Soccombente, a cura della Compagnia Lombardi-Tiezzi (Alighieri); Museo Pasolini, di Ascanio Celestini, che qui veste i panni di un visionario custode di un ipotetico museo dedicato all’omonimo poeta e regista imbastendo un racconto che si estende a ritratto di un secolo italiano (Alighieri); Pragma, Studio sul mito di Demetra (Rasi) e Una riga nera al piano di sopra, monologo per alluvioni al contrario, della talentuosa Matilde Vigna, che intreccia alla piena del Po del 1951 la vicenda di una donna dei giorni nostri alle prese con l’ennesimo trasloco (Rasi).
Anche quest’anno, inoltre, Ravenna Teatro, in collaborazione con il Comune di Ravenna, torna ad offrire ai residenti delle Circoscrizioni Nord e Sud del comune di Ravenna e ai residenti di quelli di Alfonsine l’opportunità di recarsi a teatro usufruendo di un servizio navetta gratuito. Abbonamento più navetta 146 euro / under 30 93 euro.
Grande attenzione continua ad essere riservata anche agli Under 20, che potranno usufruire di abbonamenti a prezzi popolari.
Si ricorda che i titolari dell’abbonamento della stagione 2019/2020 possono confermare il posto che avevano nella stagione interrotta. Il diritto di prelazione sull’abbonamento scade il 15 ottobre.
BIGLIETTERIA
Da lunedì 12 settembre a giovedì 3 novembre
Platea e palco I, II e III ordine Teatro Alighieri, I gradinata Teatro Rasi
intero 165 € | ridotto* 146 € | under30 93 € | under20 45€
Galleria e palco IV ordine Teatro Alighieri, II gradinata Teatro Rasi
intero 113 € | ridotto* 103 € | under30 71 € | under20 35 €
Loggione Teatro Alighieri, II gradinata Teatro Rasi
intero 50 € | under30 34 €
*Riduzioni: Cral e gruppi organizzati, docenti, oltre i 65 anni, iscritti all’Università per gli Adulti Bosi Maramotti, Soci Coop Alleanza 3.0, EspClub Card, Soci BCC, tessera Touring Club Italiano, amici di RavennAntica, soci Stadera, soci AVIS
Vantaggi e promozioni per gruppi di adulti e gruppi scolastici. Abbonamenti e biglietti sono acquistabili con bonus 18APP e Carta del docente.
Teatro Alighieri, via Mariani 2 Ravenna, tutti i feriali dalle 10:00 alle 13:00, giovedì anche dalle 16:00 alle 18:00.
Teatro Rasi, via di Roma 39, giovedì dalle 16:00 alle 18:00.
Da sabato 5 novembre saranno inoltre in vendita i biglietti per tutti gli spettacoli e gli abbonati li potranno acquistare per sé o per altri a un prezzo speciale.
Informazioni: Ravenna Teatro tel. 0544 36239 info@ravennateatro.com
La rassegna è organizzata con il supporto del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Coop Alleanza 3.0, Fondazione del Monte di Bologna e di Ravenna, Assicoop Unipol Sai, Reclam, Apt Emilia-Romagna, Bcc ravennate, forlivese e imolese.
Media Partner: Il Resto del Carlino, Corriere Romagna, Ravenna Notizie, Setteserequi, Ravenna Web Tv, Pubblisole, Ravenna24ore, Ravenna e Dintorni
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