È prorogata all’11 novembre la possibilità di prendere parte al corso sulla produzione, curatela digitale e valorizzazione del patrimonio audiovisivo dello spettacolo dal vivo
È stata prorogata fino all’11 novembre la possibilità di iscriversi al Master dal titolo Ikona. Produzione, curatela digitale e valorizzazione del patrimonio audiovisivo dello spettacolo dal vivo, frutto del dialogo tra il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e il Dipartimento di Beni Culturali – Campus di Ravenna, in stretta connessione con Ravenna Teatro, Amministrazione comunale e Fondazione Flaminia, ospitato dalla città di Ravenna.
Il Master – diretto da Enrico Pitozzi, studioso e docente dell’Alma Mater Studiorum – è finalizzato alla formazione di figure che contribuiscano alla produzione di documenti audiovisivi e alla curatela digitale del patrimonio audiovisivo dello spettacolo dal vivo, incluse le riprese per eventi streaming, ed è connotato da una natura fortemente pratica, come dimostrano le 176 ore di laboratorio che si terranno presso il Teatro Rasi, in stretta connessione con artisti e artiste di rilievo del panorama europeo.
L’obiettivo è quello di formare figure qualificate, capaci di operare in due diverse direzioni: da un lato nell’elaborazione di nuovi protocolli di documentazione e ripresa dello spettacolo (per lo streaming, la fruizione in piattaforme on demand o affini), dall’altro nella cura e nella valorizzazione digitale dell’importante patrimonio conservato da Teatri, Enti Lirici, Fondazioni che, a vario titolo, si occupano di spettacolo dal vivo, in Italia e in Europa. Da qui il coinvolgimento di Ravenna Teatro, che metterà a disposizione il Teatro Rasi per effettuare l’intera sezione laboratoriale del Master. Le e i partecipanti, per un massimo di 25 persone, lavoreranno in palcoscenico in stretto contatto con gli artisti. In questo quadro è stata importante anche la collaborazione con la Fondazione Ravenna Manifestazioni, nelle persone di Franco Masotti e Antonio De Rosa, che ha permesso di operare con il consorzio Digitalia, importante realtà che offre servizio di streaming, modalità che ha favorito la ripartenza nel post pandemia. Altri pilastri che hanno permesso la costruzione di questo Master sono stati ERT – Emilia-Romagna Teatro Fondazione, che ha finanziato cinque borse di studio da destinare agli studenti più meritevoli, Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto; Tempo Reale; Il Piccolo Teatro di Milano; Fondazione Romaeuropa; il centro nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni; BH; Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza, L’arboreto; Teatro Comunale di Bologna; Kublai Film e altri che si stanno aggiungendo in questi giorni. Il Master prevede infatti 500 ore di stage presso questi enti, da un lato per immaginare forme di valorizzazione del patrimonio archiviato, dall’altro per mettere a frutto le competenze acquisite nella documentazione innovativa dello spettacolo dal vivo. Per raggiungere gli obiettivi prefissati, sul piano didattico, non mancano figure di rilievo quali il produttore cinematografico Marco Müller – che intratterrà su strategie per affrontare il mercato – o l’artista Leone d’argento 2020 della Biennale di Venezia Claudia Castellucci, che parlerà della sua concezione degli “archivi d’Arte”. Dal tema dell’estetica della scena multimediale – con la presenza della prof.ssa Maria Grazia Berlangieri (Università La Sapienza) e del prof. Francesco Spampinato (Unibo) – alle forme della drammaturgia audiovisiva (proff. Guccini e Iannucci), passando per la curatela e valorizzazione digitale del patrimonio audiovisivo dello spettacolo dal vivo (prof. Stefano Allegrezza – Unibo), sono diversi gli ambiti di intervento che toccano anche l’aspetto della creatività nei processi di innovazione tecnologica (prof. Giovanni Corazza – Unibo), senza tralasciare una fondamentale sezione dedicata agli aspetti legislativi con la dott.ssa Patrizia Cuoco e il prof. Matteo Paoletti (Unibo), che è stato addetto culturale presso il Ministero degli Affari Esteri per i progetti Unesco di valorizzazione del patrimonio immateriale.
Sul versante workshop, il co-fondatore del Teatro delle Albe, Marco Martinelli, metterà a frutto la sua esperienza teatrale e cinematografica fornendo ai partecipanti le competenze nel tradurre il materiale scenico in materiale audiovisivo, aspetto trattato anche dalla videomaker Elisabeth Coronel. Una seconda sessione di workshop riguarderà invece le strategie di documentazione dei processi creativi adottati in palcoscenico e la loro resa documentale, con l’intervento di Alessandro Renda, Catherine Maximoff e Giulio Boato, mentre il workshop dedicato ai videoducumenti | videoambienti non potrà che essere affidato alla sapienza di Studio Azzurro, storica formazione milanese pioniera della videoarte. In questo quadro non poteva mancare un’esperienza laboratoriale sulle pratiche di registrazione | spazializzazione del suono degli spettacoli, affidato all’esperienza di Massimo Carli, fondatore dell’azienda BH, leader in Italia e in Europa nella fornitura di servizi audio tecnologicamente avanzati per lo spettacolo dal vivo, e del consorzio digITALIA, che metteranno a disposizione del Master le competenze acquisite nel fornire servizi di ripresa streaming.
La partenza delle attività del Master è prevista per il gennaio 2023, con frequenza il venerdì e il sabato.