Le nuove vesti di Storie di Ravenna: accanto al format classico, in scena al Rasi dal 13 novembre, si aggiungono il progetto al MAR e la puntata speciale per il Festival delle Culture
A partire da lunedì 13 novembre, alle 18:00 al Teatro Rasi, torneranno gli appuntamenti di Storie di Ravenna, una serie di sei spettacoli che nasce dalla volontà di raccontare la storia della città attraverso la voce di studiosi ed esperti utilizzando i tempi e i linguaggi del teatro. Un racconto a più voci, corredato da immagini, suoni e letture, che intende arrivare ad un pubblico vasto ed essere un momento di incontro e condivisione.
Ai sei spettacoli, che si susseguono fino ad aprile, si aggiungono quello dedicato ai mosaici del ’59 al Museo d’Arte della città e quello sul processo migratorio in programma il 24 maggio.
“La rassegna – osserva Alessandro Argnani, co-direttore di Ravenna Teatro – compie cinque anni e rinsalda quel rapporto tra il teatro e la città che riteniamo fondamentale per mantenere viva l’attenzione su quello che è stato e ciò che ci circonda. I rapporti intessuti in questi anni hanno ampliato le collaborazioni contaminando nuovi spazi e situazioni e hanno implementato linguaggi diversi”.
Esempio di queste contaminazioni è Storie del MAR. I mosaici del 1959, progetto organizzato insieme al MAR Museo d’Arte della Città e incentrato sulla mostra dei mosaici del ’59 – in collaborazione con il Conservatorio Statale Giuseppe Verdi di Ravenna – che il 19 novembre, 10 dicembre e 7 gennaio porterà in scena uno spettacolo (in doppia replica alle 15:30 e 16:45) in cui sono protagonisti Camilla Berardi e Giovanni Gardini, con musiche di Michele Benini, regia di Alessandro Argnani.
“Con questa rassegna – sottolinea Roberto Cantagalli, direttore del MAR – non solo si rafforza la collaborazione fra il museo e una realtà culturale attiva e vitale come Ravenna Teatro, ma si consolida l’esperienza del ‘raccontare l’arte attraverso l’arte’. Nel caso delle storie di Ravenna il vettore narrativo è il teatro, in altre circostanze sono state la danza o la musica. È questo il museo che vogliamo, un’entità al servizio della comunità che ripensa costantemente se stessa, luogo aperto e dinamico, spazio di incontro fra persone, culture, idee e linguaggi”.
“Negli anni – commenta l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia – Storie di Ravenna è stato in grado di crescere e di mettere in relazione chi, a diverso titolo, si occupa di cultura a Ravenna. Questo format non si è limitato a ridare alla città il racconto di una storia passata attraverso una nuova prospettiva, ma ha anche creato una sorta di linguaggio comune utile a mettere in comunicazione i generi più diversi”.
Storie di Ravenna è ideato e curato da Alessandro Argnani, Luigi Dadina, Federica Ferruzzi, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Roberto Magnani, Laura Orlandini, Alessandro Renda, con la collaborazione di Antropotropia e Les Bompart Produzioni.
Con Cesare Albertano, Paola Babini, Rosetta Berardi, Roberto Cantagalli, Giovanni Gardini, Marco Santi
Il mosaico rappresenta una cifra distintiva della storia di Ravenna. Un racconto tra passato, presente e futuro su un’arte affascinante che ha reso celebre questa città in tutto il mondo.
conPaolo Cavassini, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Laura Orlandini
Nel centenario della tragica morte per mano fascista, un racconto trasversale su Don Giovanni Minzoni. La complessa figura del sacerdote ravennate viene rievocata attraverso alcuni degli snodi principali del primo Novecento italiano.
conGiovanni Gardini, Alessandro Luparini, Alberto Malfitano, Vittoria Mencarini
La secolare pineta di Dante e Byron è giunta integra fino a noi anche grazie alla prima legge di tutela ambientale dello Stato italiano, firmata dall’onorevole ravennate Luigi Rava. Un racconto tra passato, presente e futuro sul “polmone verde” di Ravenna.
conEnrico Cirelli, Elisa Emaldi, Ada Foschini, Giovanni Gardini
Storie di guerre e di conquiste, di bizantini ed ostrogoti. Una narrazione a più voci su una vicenda che ha visto protagonista anche la città di Ravenna.
conPierre Bonaretti, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Myriam Pilutti Namer
Poco meno di 70 anni: tanto è durato il dominio veneziano su Ravenna. Un tempo breve, che però ha lasciato tracce indelebili nel tessuto urbano della città, regalandole alcuni dei suoi monumenti più importanti. Archeologia, storia, ma anche poesia e folklore, all’ombra del Leone di San Marco.
Con Giuseppe Bellosi, Giancarlo Cerasoli, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Laura Orlandini
Dall’arrivo del generale Augereau al comando delle truppe napoleoniche, nel 1796, al ritorno definitivo del potere pontificio nel 1815. Le alterne vicende della dominazione francese, tra modernità, laicizzazione forzata, alberi della libertà, ghigliottine e insorgenze.
In occasione del Festival delle Culture, Ravenna Teatro propone, in collaborazione con l’Unità organizzativa Politiche per l’Immigrazione del Comune di Ravenna – impegnata, da oltre vent’anni, in una politica interculturale di rafforzamento della coesione sociale, con un approccio multi professionale al fenomeno migratorio – una puntata speciale di Storie di Ravenna.
Gli abbonamenti sono in vendita esclusivamente venerdì 10 novembre dalle ore 16:00 alle 19:00 e sabato 11 novembre dalle 10:00 alle 13:00 al Teatro Rasi.
I biglietti si possono acquistare negli stessi giorni e, a seguire, il giovedì dalle ore 16:00 alle 18:00 al Rasi e sulla BIGLIETTERIA ON-LINE. I posti rimasti disponibili saranno in vendita da un’ora prima di ogni spettacolo (è sempre consigliato l’acquisto in prevendita).
Storie del MAR Prenotazione obbligatoria allo 0544 482477. Ingresso 10 euro comprensivo della visita alla mostra BurriRavennaOro.
Storie di Ravenna è supportato da Comune di Ravenna, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura, Fondazione del Monte, Bcc Ravennate Forlivese e Imolese, Assicoop Romagna Futura, Coop Alleanza 3.0, Reclam, Nuova OLP
Nel solco del percorso tracciato dalla rassegna Storie di Ravenna, Ravenna Teatro e MAR – Museo d’Arte della Città, propongono, a partire da domenica 22 ottobre, Storie del MAR. I mosaici del 1959, quattro appuntamenti domenicali incentrati sulla mostra dei mosaici del 1959, un’esposizione fortemente voluta da Giuseppe Bovini e resa possibile grazie allo stretto e proficuo dialogo di importanti artisti dell’epoca con i mosaicisti della “Bottega del Mosaico” di Ravenna, diretta da Giuseppe Salietti. Il racconto delle vicende che portarono alla realizzazione della mostra si intreccerà costantemente alla voce recitante di un attore o un’attrice e sarà accompagnato da musica dal vivo del flautista Michele Benini del Conservatorio Giuseppe Verdi di Ravenna. In ciascuna data saranno proposte due repliche.
Il progetto, curato dal regista e attore delle Albe Alessandro Argnani, e dallo storico Giovanni Gardini, prende spunto da Storie di Ravenna, format che nasce dalla volontà, da parte di Ravenna Teatro, di raccontare la storia della città attraverso la voce di studiosi ed esperti, utilizzando però i tempi e i linguaggi del teatro. Protagonisti Camilla Berardi e Giovanni Gardini, musiche Michele Benini, regia Alessandro Argnani.
Gli appuntamenti saranno negli spazi espositivi del MAR, posti limitati con prenotazione obbligatoria allo 0544 482477. Ingresso 10 euro comprensivo di visita alla mostra.
Date: 22 ottobre, 19 novembre, 10 dicembre 2023, 7 gennaio 2024, orari 15:30 e 16:45.
Seconda edizione per lo speciale Storie di Ravenna che andrà in scena dal 27 al 29 settembre al Teatro Socjale di Piangipane
Dal 27 al 29 settembre il teatro Socjale di Piangipane torna ad ospitare Volta e Rivolta, rassegna curata da Ravenna Teatro, Fondazione Teatro Socjale di Piangipane, Circolo dei Cooperatori, Legacoop Romagna – con il supporto del Comune di Ravenna – per riflettere sul senso di essere cooperatori e cooperatrici oggi.
Dopo il successo dello scorso anno, quest’anno si torna a puntare l’attenzione sul mondo cooperativo, oggi protagonista più che mai alla luce dell’alluvione che ha sconvolto il territorio romagnolo. Il sottotitolo di quest’anno sarà Storie di donne e uomini tra acqua e terra.
Come di consueto ad aprire le serate – da mercoledì 27 a venerdì 29, ore 20:00, al Teatro Socjale di Piangipane – sarà l’evento speciale di Storie di Ravenna – ideazione Alessandro Argnani, Federica Ferruzzi e Laura Orlandini, con Alessandro Luparini, Tito Menzani, Laura Orlandini, Gianni Parmiani, regia Alessandro Argnani, musica e canto Gianluigi Tartaull – un racconto storico che quest’anno ripercorre le alluvioni che hanno sconvolto, nel corso dei secoli, il nostro territorio, intrecciando il lavoro delle donne in ambito cooperativo.
Ogni sera, a margine della lettura-spettacolo, sarà protagonista un esponente del mondo cooperativo in dialogo con la giornalista Federica Ferruzzi per ragionare su cosa significhi essere cooperatori e cooperatrici oggi. Ospite della prima serata, mercoledì 27 settembre, sarà Fabrizio Galavotti presidente Cab Terra; giovedì 28 settembre toccherà a Paolo Lucchi, presidente Legacoop Romagna, mentre venerdì 29 settembre salirà sul palco Antonella Conti, presidente Formula Servizi. L’anno scorso la prima edizione era nata per celebrare l’anniversario della fondazione del Teatro Socjale di Piangipane, sorto proprio per volontà della cooperativa agricola braccianti, la stessa che con il suo sacrificio ha fatto sì che Ravenna non venisse allagata.
“Siamo orgogliosi – sottolinea Alessandro Argnani, co-direttore di Ravenna Teatro – di proporre la seconda edizione di un progetto a cui abbiamo lavorato e creduto con grande impegno e trasporto: riteniamo fondamentale, oggi più che mai, ritornare al vero significato del fare cooperativo. Lo abbiamo visto durante l’alluvione: solo insieme, solo facendo appello ad una comunità, ci sono possibilità di salvezza”.
“Riflettere sul significato di essere cooperatori e cooperatrici oggi è fondamentale – osserva il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi -. Un’iniziativa come ‘Volta e Rivolta’ ci dà modo di approfondire i valori che caratterizzano da sempre il nostro territorio, grazie al lavoro straordinario di una realtà come Ravenna Teatro che testimonia in prima persona la forza dell’esperienza cooperativa”.
“Continua il forte connubio tra cultura e cooperazione – dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia – che da sempre connota il fare del nostro territorio. Un rapporto ancora più prezioso alla luce dello sforzo a cui la cooperazione è stata chiamata quest’anno, che dimostra l’importanza di stare sui temi cooperativi e di ricordare e ricordarci quanto siano fondamentali le nostre radici e quanto siano forti ancora oggi”.
INFORMAZIONI
L’iniziativa è organizzata da Ravenna Teatro, Fondazione Teatro Socjale di Piangipane, Circolo dei Cooperatori e Legacoop Romagna con il supporto del Comune di Ravenna.
Ingresso spettacolo 7 euro.
Degustazione cappelletti al termine dell’evento (8 euro)
Biglietti acquistabili on-line sul sito e presso il Teatro Socjale a partire da un’ora prima dello spettacolo.
Informazioni e prenotazioni tel 333 7605760
Venerdì 12 maggio alle ore 18:00, si terrà al Teatro Rasi il tradizionale incontro di fine stagione.
Ravenna Teatro invita gli abbonati e tutti gli spettatori, i sostenitori e i collaboratori, a partecipare a questo appuntamento che non vuole essere solo un consuntivo delle attività svolte durante la Stagione 2022-2023, ma anche una riflessione sugli spettacoli a cui abbiamo assistito e sulle attività che li hanno completati. Torna questa buona pratica, un appuntamento prezioso che alimenta la riflessione e fornisce allo spettatore elementi per comprendere le dinamiche che regolano la macchina organizzativa e le linee culturali della creazione di un cartellone, compreso l’aspetto promozionale. L’ingresso è aperto a tutti.
Dal Mostro di Ravenna alla setta degli accoltellatori, dagli esploratori ravennati fino alla vicenda di Giovanni Frignani, passando per il Petrolchimico, torna in scena la storia della città
Il 5 dicembre (prima data posticipata) verrà inaugurata la quarta stagione di Storie di Ravenna – serie che nasce dalla volontà di raccontare la storia della città attraverso la voce di studiosi ed esperti utilizzando, però, i tempi ed i linguaggi del teatro. Dopo l’evento speciale organizzato dal 19 al 23 ottobre al Teatro Socjale di Piangipane, dal titolo Volta e Rivolta. Storie di braccianti e cooperazione per i cento anni (e uno) del Teatro Socjale, e dopo la serata dedicata a Maria Goia, ospitata al teatro comunale di Cervia, torna il racconto a più voci – corredato da immagini e letture – che vuole arrivare a un pubblico vasto ed essere anche un momento di incontro e condivisione.
Tutti gli spettacoli si svolgono alle 18.00 al Teatro Rasi.
Lunedì 5 dicembre (data modificata rispetto al programma annunciato)
Con Eraldo Baldini, scrittore · Elisa Emaldi, studiosa · Giovanni Gardini, Museo Diocesano Faenza · Laura Orlandini, storica, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna e provincia · Daniele Torcellini, curatore della mostra ‘Prodigy Kid. Francesco Cavaliere e Leonardo Pivi’.
Nella Ravenna del 1512 una nascita singolare suscitò terrore e sgomento in città: appena nato, il bambino presentava un corno sulla fronte, una gamba con squame di serpente, ali da pipistrello, affilati artigli. Una presenza, la sua, che destò un inquieto stupore e fu letta come presagio di eventi terribili. Quanto era stato predetto trovò compimento poco tempo dopo nella Battaglia di Ravenna, che portò morte e distruzione.
Letture di Laura Redaelli e musiche dal vivo di Giacomo Piermatti
Con Claudia Bassi Angelini, studiosa · Giovanni Gardini, Museo Diocesano Faenza · Alessandro Luparini, storico e direttore della Fondazione Casa Oriani · Laura Orlandini, storica, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna e provincia · Sonia Muzzarelli, conservatrice Ausl Romagna.
La storia della “setta” che negli anni Sessanta dell’Ottocento portò Ravenna alla ribalta delle cronache nazionali, quando tra le vie della città si verificò una serie di omicidi all’apparenza inspiegabili, ma legati da un’unica matrice. In una terra attraversata da accesissime passioni politiche, da una modernità piena di contrasti, il processo agli accoltellatori portò sulla scena pubblica i conflitti di un’epoca, tra sogni di rivoluzione e banditi di professione.
Letture di Luigi Dadina e musiche dal vivo di Mondoriviera
Con Giovanni Gardini, Museo Diocesano Faenza · Franco Gabici, studioso · Benedetto Gugliotta, Istituzione Biblioteca Classense · Alessandro Luparini, storico e direttore della Fondazione Casa Oriani.
Pellegrino Matteucci, Romolo Gessi e Francesco Negri: tre nomi noti per la toponomastica cittadina, ma di cui si conosce ben poco. Tre esploratori ravennati che, in epoche diverse, si resero protagonisti di avventurose esplorazioni in parti allora sconosciute del globo, dall’estremo Nord Europa all’Africa subsahariana, contribuendo in modo determinante a nuove scoperte e conoscenze.
Letture di Laura Redaelli e musiche dal vivo di Marco Zanotti
Con Cesare Albertano, studioso · Luigi Dadina, attore · Alessandra Dragoni, fotografa · Giovanni Gardini, Museo Diocesano Faenza · Alessandro Luparini, storico e direttore della Fondazione Casa Oriani · Laura Orlandini, storica, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna e provincia.
Partendo dal film di Michelangelo Antonioni, che ha immortalato la raffineria Sarom e il complesso petrolchimico dell’Anic anche grazie alle suggestioni di Tonino Guerra, l’attualità di uno spazio che da luogo del ricordo si fa scenario di una partita che, ancora una volta, vede al centro scelte che guardano al futuro.
Letture di Luigi Dadina e musiche dal vivo di Francesca Amati
Con Paolo Cavassini, studioso · Giovanni Gardini, Museo Diocesano Faenza · Alessandro Luparini, storico e direttore della Fondazione Casa Oriani · Laura Orlandini, storica, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna e provincia.
La drammatica vicenda del tenente colonnello dei Carabinieri Giovanni Frignani, medaglia d’oro al valore militare, l’uomo che il 25 luglio 1943 arrestò il duce. La puntata si incentra sul racconto di questo ravennate che catturò Ettore Muti e divenne protagonista nelle file della Resistenza militare, finendo drammaticamente ucciso alle Fosse Ardeatine.
Letture di Laura Redaelli e musiche dal vivo di Enrico Farnedi
Storie di Ravenna è ideato e curato da Alessandro Argnani, Luigi Dadina, Federica Ferruzzi, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Roberto Magnani, Laura Orlandini, Alessandro Renda.
È consigliato l’acquisto in prevendita. Ingresso unico 5 €
I biglietti sono in vendita da giovedì 24 novembre sulla BIGLIETTERIA ON-LINE, presso la biglietteria del Teatro Rasiil giovedì dalle 16:00 alle 18:00 e da un’ora prima di ogni spettacolo.
ABBONAMENTI
È possibile sottoscrivere un abbonamento che dà la possibilità di vedersi garantito un posto assegnato. Il costo sarà comunque di 25 €. Gli abbonamenti saranno in vendita esclusivamente giovedì 24 novembre dalle 16:00 alle 18:00 e sabato 26 novembre dalle 11:00 alle 13:00 presso la biglietteria del Teatro Rasi, tel. 0544 30227.
Storie di Ravenna è supportato da Comune di Ravenna, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura, Fondazione del Monte, Bcc ravennate, forlivese e Imolese, Assicoop, Coop Alleanza 3.0., Reclam, Apt Emilia-Romagna e Nuova Olp.
Il 28 novembre verrà inaugurata la quarta stagione di Storie di Ravenna – fortunata serie che nasce dalla volontà di raccontare la storia della città attraverso la voce di studiosi ed esperti utilizzando, però, i tempi ed i linguaggi del teatro. Dopo l’evento speciale organizzato dal 19 al 23 ottobre al Teatro Socjale di Piangipane, dal titolo Volta e Rivolta. Storie di braccianti e cooperazione per i cento anni (e uno) del Teatro Socjale, e in attesa di conoscere il nuovo programma che verrà presentato nelle prossime settimane, Federica Ferruzzi intervista la storica Laura Orlandini.
Teodorico, San Romualdo, ma anche la trafila garibaldina e la marcia su Ravenna del ’21: sono diversi i personaggi e i temi approfonditi dal format Storie di Ravenna dal 2018 ad oggi, un dialogo a più voci con testimonianze letterarie, biografiche ed epistolari su alcuni snodi significativi della storia cittadina che ha visto in scena storici e storiche, studiosi e studiose, attori e attrici.
L’idea è stata quella di riprodurre, in teatro, lo spirito del trebbo, coinvolgendo anche chi attore non è. E tocca alla storica Laura Orlandini tracciare un bilancio anche a nome dei colleghi Giovanni Gardini e Alessandro Luparini che sono tra i protagonisti di questa fortunata rassegna.
Come è nata la rassegna e come siete stati coinvolti?
“L’idea è nata da Alessandro Argnani, condirettore di Ravenna Teatro: è stato lui a pensare di portare la Storia a teatro. L’intuizione è stata quella di coinvolgere Alessandro Luparini come storico contemporaneista e Giovanni Gardini come storico dell’arte. Insieme hanno iniziato a costruire le puntate coinvolgendo studiosi diversi tra loro. Io ho partecipato dapprima come spettatrice, poi come studiosa ed infine sono entrata ufficialmente in squadra”.
Come è stato il debutto?
“All’inizio l’idea è stata quella di coinvolgere esperti diversi che raccontassero le loro competenze e fin dall’inizio non si è trattato né di una conferenza, né di una lettura, né di una rappresentazione teatrale, quanto piuttosto dell’unione di tutti questi elementi. La storia è quindi stata inserita all’interno dei tempi e della struttura del teatro. La prima puntata è stata dedicata alla storia antica e ha destato molta curiosità: inizialmente si è partiti con uno spettacolo al mese, fissato di lunedì alle 18, seguito da un momento conviviale in cui venivano coinvolti, a turno, alcuni ristoranti della città. Anche se ogni volta veniva scelto un argomento preciso, non si parlava solo di quello, ma si trattava di un punto di partenza per arrivare a nuovi temi anche grazie ai diversi interessi degli storici coinvolti”.
Quali sono stati i meriti di questo format?
“Credo sia stato interessante unire una regia alle competenze degli storici. Alessandro Argnani, Roberto Magnani e Alessandro Renda ci hanno insegnato a rispettare le tempistiche teatrali e hanno creato uno spazio affinché le nostre conoscenze potessero esprimersi. Al Rasi abbiamo imparato a stare sul palco insieme ad un attore o un’attrice che, di volta in volta, hanno letto testi scelti da noi. Chi lavora nella storia spesso si muove in un ambito pubblico, presenta libri, insegna, ma vedere una platea varia presente in maniera assidua è stata una bella conquista. Questa esperienza ha aiutato a trovare nuovi linguaggi e il fatto di raccontare la storia partendo da un luogo noto ha suscitato interesse”.
Ci sono Storie a cui è rimasta legata?
“Ci sono argomenti che mi hanno coinvolto in prima persona, mentre altri hanno significato imparare nuove cose. Se devo pensare ad un momento a cui sono particolarmente legata è stato quello della riapertura del Rasi dopo l’anno di chiusura 2020-2021. Era il primo maggio e organizzammo una puntata di Storie di Ravenna dedicata a temi diversi che andavano dal luogo stesso del teatro alle lotte sociali: fu molto bello essere lì in quel momento e avere un pubblico di fronte. Ho sentito che eravamo tutti insieme, sul palco e in platea, contenti di esserci”.
Nuove suggestioni per la prossima stagione?
“Ogni volta ci sembra che siano esaurite le possibili storie da raccontare, ma così non è. Le suggestioni possono essere diverse, Ravenna ha avuto periodi in cui è stata al centro degli eventi e momenti in cui ne è stata ai margini: spunti di riflessione possono arrivare da più parti, la curiosità del provare a raccontare ancora qualcosa c’è e ci saranno presto altre proposte”.
Cinque appuntamenti per riflettere sul senso di essere cooperatori oggi
Dal 19 al 23 ottobre il teatro Socjale ospita una rassegna curata da Fondazione Teatro Socjale di Piangipane, Ravenna Teatro e Legacoop Romagna
In occasione dei cento anni (e uno) della costruzione del Teatro Socjale di Piangipane la Fondazione Teatro Socjale di Piangipane, Ravenna Teatro e Legacoop Romagna organizzano cinque appuntamenti per riflettere sul senso di essere cooperatori oggi.
Ad aprire le serate – da mercoledì 19 a sabato 22 ore 20 – e la mattinata di domenica 23, alle ore 11, in via Piangipane 153, a Piangipane, sarà l’evento speciale di Storie di Ravenna dal titolo Volta e Rivolta. Storie di braccianti e cooperazione per i cento anni (e uno) del Teatro Socjale, ideazione Alessandro Argnani e Laura Orlandini, con Alessandro Luparini, Roberto Magnani, Gianni Mazzotti, Tito Menzani, Laura Orlandini. Regia Alessandro Argnani, musica e canto Christian Ravaglioli e Ottavia Sisti.
La lettura spettacolo racconta di come i braccianti di Piangipane e dintorni abbiano imparato a difendersi dai soprusi dell’acqua e dei padroni, a rispondere alla paura e all’ignoranza mettendo insieme le proprie forze e i propri sogni di futuro. Il racconto di una terra di cooperazione che ha saputo edificare il paesaggio attorno, per riflettere sul presente e leggere il nostro passato.
Ogni sera, a margine della lettura-spettacolo, sarà protagonista un esponente del mondo cooperativo in dialogo con la giornalista Federica Ferruzzi per ragionare su cosa significhi essere cooperatori e cooperatrici oggi. Di seguito il calendario:
19 ottobre Daniele Lorenzi, presidente nazionale Arci
Una serata dedicata ai tanti volontari e volontarie del Teatro Socjale di Piangipane. Era il 1911 quando la cooperativa agricola braccianti Piangipane acquistò un terreno per destinarlo alla costruzione di un teatro sociale che venne costruito nel 1920 e inaugurato nel 1921. Da allora questo luogo è vissuto grazie allo sforzo di uomini e donne che, ancora oggi, svolgono un ruolo fondamentale per la sua attività. Protagonista di questo primo appuntamento sarà Daniele Lorenzi, presidente nazionale Arci.
A seguire breve presentazione del libro di Tito Menzani sulle case del popolo.
Durante la pandemia le cooperative sociali hanno ricoperto un ruolo determinante per continuare a garantire assistenza alle persone in condizione di fragilità. Nei mesi più difficili hanno assicurato servizi indispensabili e non differibili, in primo luogo le assistenze domiciliari: disabilità, sostegno educativo a famiglie vulnerabili o anziani non autosufficienti. Nel caso di Rsa e case di riposo le imprese sociali hanno saputo preservare le persone assistite e i servizi erogati. Protagonista di questo secondo appuntamento sarà Romina Maresi, presidente di Cooperativa San Vitale.
Compagnia Portuale: nel cuore del Porto con Ravenna nel cuore
La storia della Compagnia portuale coincide con la storia del moderno porto di Ravenna: nata nel 1994, questa Compagnia succede a quella fondata nel 1929 ed opera in tutta l’area portuale offrendo servizi di imbarco, sbarco e movimentazione per ogni tipologia di merce. A raccontare come sia cambiato il modo di fare cooperazione in questo settore negli ultimi anni sarà il direttore dell’associazione nazionale imprese portuali Roberto Rubboli.
Cosa significa, oggi essere cooperatori? Quali sono gli onori, e gli oneri, di questa modalità aggregativa? Questo modello di impresa dal carattere spiccatamente sociale appare oggi una forma estremamente vicina alle esigenze dei singoli, ma è ancora realmente efficace? Un quadro tra ieri e domani a cura del presidente di Legacoop Romagna Mario Mazzotti.
È possibile costruire una città che cresce senza periferia? Thomas Emmenegger, psichiatra svizzero allievo di Basaglia, c’è riuscito con Olinda, cooperativa sociale che da vent’anni lavora alla trasformazione del Paolo Pini, ex manicomio di Milano.
Un ristorante, un ostello e un laboratorio teatrale rappresentano l’opportunità da cui sono ripartite diverse persone a rischio di emarginazione sociale.
Evento fuori programma: 3 novembre – Teatro Socjale di Piangipane ore 20.30
Il lato nascosto di Nullo Baldini
Una serata dedicata al padre della cooperazione ravennate, Nullo Baldini. Sarà un ritratto inusuale, privato, quello tracciato dal presidente della Federazione delle Cooperative della provincia di Ravenna, Lorenzo Cottignoli, basato sul racconto scaturito dall’incontro con la figlia ultimogenita di Baldini, Maria Luigia, inevitabilmente intrecciato alla storia ravennate e ai suoi protagonisti.
Ingresso spettacolo 7 euro.
Degustazione cappelletti al termine dell’evento (8 euro)
Biglietti acquistabili on-line sul sito e presso il Teatro Socjale a partire da un’ora prima dello spettacolo.
Informazioni e prenotazioni tel 333 7605760
Dopo il successo della terza edizione di Storie di Ravenna, conclusasi nell’aprile scorso, la rassegna torna con due appuntamenti fuori programma per martedì 31 maggio e martedì 7 giugno che intrecceranno racconto storico ed iconografico e visione di alcune opere del Museo. La serie di spettacoli Storie di Ravenna nasce dalla volontà di raccontare la storia della città attraverso la voce di studiosi ed esperti, ma utilizzando i tempi e i linguaggi del teatro. Un vero e proprio racconto a più voci, corredato da immagini e letture, che vuole arrivare ad un pubblico vasto ed essere anche un momento di incontro e condivisione. Un percorso che ora si arricchisce di due ulteriori appuntamenti che intendono intrecciare competenze storiche alla valorizzazione del patrimonio del museo della città.
I due appuntamenti fuori programma saranno dedicati ad altrettante figure femminili, Maria Goia e Maria Maddalena, e partiranno dalle narrazioni dell’iconografo Giovanni Gardini e della storica Laura Orlandini per poi concludersi con la visita guidata – a cura del MAR – ad alcune opere ospitate dal Museo, in relazione alle due protagoniste dei racconti. L’incontro di martedì 31 maggio, alle 18, sarà dedicato a Maria Goia e avrà per titolo Una donna contro la guerra, con Laura Orlandini, Laura Redaelli e Christian Ravaglioli. La visita guidata sarà a cura di Catia Morganti, che illustrerà due opere di Vittorio Guaccimanni: “Carabinieri a cavallo” e “E il duro vento col petto rompea”.
Osserva Laura Orlandini: “Dalla Romagna delle lotte contadine, nel confine turbinoso tra l’Ottocento e il Novecento, nasce Maria Goia: una figura iconica di donna ribelle e appassionata, oratrice instancabile, la troviamo immersa nelle lotte sociali del suo tempo mentre percorre in lungo e in largo le campagne e i borghi raccontando ad una generazione di contadini ed operai le parole del riscatto sociale. Una pioniera, all’alba del nuovo secolo, dei diritti delle donne, ha gridato insieme a loro lo sdegno e la protesta contro la guerra europea”.
L’appuntamento del 7 giugno, sempre alle 18, si intitola Colei che ha molto amato. Maria Maddalena tra arte e letteratura, con Giovanni Gardini, Laura Redaelli e Jenny Burnazzi. La visita guidata sarà a cura di Daniele Carnoli, che presenterà l’opera di Giorgio Vasari, “Compianto su Cristo deposto dalla croce”, e “Maddalena in meditazione”, Ambito emiliano.
Osserva Giovanni Gardini: “Maria Maddalena, lungo il corso dei secoli, è stata identificata come donna bellissima e devota, penitente e sensuale, coraggiosa e appassionata. Nella sua figura la tradizione ha concentrato diversi volti femminili presenti nei Vangeli, dalla peccatrice anonima alla donna di Betania, colei che cosparse di unguento il capo di Cristo, sino a Maria, sorella di Marta e Lazzaro. Numerose leggende ne hanno ampliato la vicenda ispirando, nel tempo, innumerevoli artisti”.
Ingresso 10 € (comprende lo spettacolo e la visita guidata alle opere). Posti limitati.
Informazioni e prenotazioni presso la biglietteria del MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna tel. 0544 482477, aperta dal martedì al sabato dalla ore 9 alle ore 18 e domenica e festivi dalle ore 10 alle ore 19 (chiusa il lunedì).
Nelle sere del 31 maggio e 7 giugno la Pinacoteca resta aperta fino alle ore 20
MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna via di Roma 13 Ravenna
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