La commedia di Filodosso, ovvero: le fatiche della Virtù

Nell’ambito degli eventi dedicati allo spettacolo Lettere a Bernini, il Teatro Rasi ospita la lettura teatrale della commedia di Leon Battista Alberti. Introduzione di Alberto Giorgio Cassani, voce e regia di Gianfranco Tondini.

Nel 1424 Leon Battista Alberti (Genova, 1404 – Roma, 1472) scrisse, a Bologna, durante gli anni universitari, una delle prime commedie umanistiche sul modello della fabula palliata romana di Plauto e Terenzio, firmandola con un “nom de plume”: Lepidus. La commedia ebbe successo e, dopo una decina di anni, l’Alberti svelò di essere lui l’autore. A quel punto, per invidia nei suoi confronti, la fabula perse d’interesse.

Nel sesto centenario dalla sua prima stesura, e in occasione dell’uscita della nuova traduzione italiana di Fulvia Missiroli a cura di Alberto Giorgio Cassani, per iniziativa di quest’ultimo, sarà fatta al Teatro Rasi una lettura teatrale, con la regia e la voce di Gianfranco Tondini della seconda redazione (ante 1437) della commedia.

Philodoxus (amante o cercatore della Gloria), giovane ateniese figlio di Argo e Minerva, ama follemente la giovane romana Doxia (Gloria) e, per conquistarla, coinvolge l’amico liberto Phroneus (Saggezza, Prudenza) chiedendogli di ingraziarsi il vicino di casa della fanciulla, Ditonus (Ricco e Copioso), per poter avere un abboccamento con lei. Le cose non vanno secondo le intenzioni del giovane, visto che entra in scena Fortunius (Fortunato), figlio adottivo di Tychia (Fortuna), giovane ricco e arrogante, a sua volta invaghito di Doxia, che, grazie all’aiuto del suo schiavo Dynastes (Tiranno), riesce a far cambiare partito a Ditonus, favorendolo nella conquista della giovane. Dopo che, grazie a uno stratagemma di Phroneus, Philodoxus, nonostante i rivali, riesce a incontrare Doxia e a dichiararle il suo amore alla presenza della sorella Phimia (Fama), le cose precipitano: Fortunius, approfittando di una situazione favorevole, fa irruzione nella casa delle due sorelle, ma, in virtù del classico scambio di persona, rapisce Phimia anziché Doxia. La vicenda si scioglie per l’intervento risolutivo di Chronos (il Tempo), padre di Alithia (la Verità), che, accogliendo, seppur di malavoglia, la richiesta di Tychia, sancisce il matrimonio riparatore tra Fortunius e Phimia, mentre, facendo seguito all’intercessione di Mnimia (la Memoria), moglie di Phroneus – riconciliatasi con lui dopo la classica agnizione –, celebra infine l’unione di Philodoxus e Doxia.
La commedia, di natura allegorica, insegna che solo l’uomo virtuoso può ottenere la vera Gloria, mentre quello ricco e fortunato soltanto la Fama.

Ingresso libero.

Data incontro
domenica 8 dicembre ore 18.00

domenica 8 Dicembre 2024 ore 18:00
18:00

Teatro Rasi

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