Inizia a partire da lunedì 4 dicembre una serie di cinque spettacoli che prevede anche due appuntamenti tra teatro e sport
Ravenna Teatro continua la collaborazione con il Teatro Socjale di Piangipane e propone, fino ad aprile, cinque appuntamenti tra cui due legati dal rapporto tra teatro e sport. Si comincia il 4 dicembre alle 20:00 con Cuori di terra. Memoria per i sette fratelli Cervi, uno spettacolo dedicato ai valori della Resistenza inserito nella programmazione del Comune relativo alle celebrazioni per il 79esimo anniversario della Liberazione di Ravenna, a cui seguirà un confronto tra la vicepresidente dell’Anpi nazionale, Albertina Soliani, e la parlamentare Ouidad Bakkali, coordinato dal giornalista Andrea Tarroni. Il mese di gennaio vedrà il debutto, dal 15 al 20, sempre alle 20:00, di Saturno figlio d’Anarchia, spettacolo ideato da Cesare Albertano e Luigi Dadina dedicato ad un intellettuale ravennate scomparso prematuramente, Saturno Carnoli, che ha speso la sua vita tra politica, arte, ricerca storica e insegnamento. L’8 febbraio il regista Eugenio Sideri porterà in scena E vént de cuntrêri, con Gianni Parmiani e Tania Eviani, musiche originali Andrea Fioravanti, produzione Lady Godiva Teatro. Orario inizio spettacolo ore 21:00.
TRA TEATRO E SPORT
A partire da marzo 2024 gli ultimi due spettacoli ospitati dal Teatro Socjale di Piangipane saranno all’insegna dello sport: il 5 marzo la regista Laura Curino proporrà Giovinette. Le calciatrici che sfidarono il Duce, performance tratta dal romanzo di Federica Seneghini e Marco Giani. Una storia che ha anche radici ravennati, in quanto una delle protagoniste della prima squadra di calcio femminile italiana, Luisa (detta Gina) Boccalini, di cui si parla nel libro, è stata la nonna dei ravennati Marco Bonitta – il commissario tecnico che ha guidato l’Italia femminile alla prima vittoria del Campionato Mondiale – e Silvia Bonitta, insegnante di inglese a Ravenna.
Il 19 aprile toccherà invece a Gianfelice Facchetti, scrittore e regista teatrale, figlio di Giacinto Facchetti, storico giocatore dell’Inter e della Nazionale – con La tribù del calcio, adattamento teatrale del saggio di Desmond Morris (entrambi gli spettacoli inizieranno alle ore 21:00).
“Continuiamo a portare avanti con grande soddisfazione – osserva Marcella Nonni, co-direttrice di Ravenna Teatro – una Stagione che contribuisce ad animare il Teatro Socjale di Piangipane. Diversi i temi trattati, che comprendono anche un omaggio alla figura dell’intellettuale Saturno Carnoli con un nuovo debutto di Ravenna Teatro. Si tratta perlopiù del ritratto di personaggi, dai fratelli Cervi alle giovani calciatrici che sfidarono il regime fascista, intrecciato ad un ideale percorso che unisce teatro e sport. Questi due ambiti hanno molti punti in comune: entrambi, infatti, sono legati al rito e sono portatori di una funzione pubblica”.
Ad un uomo che domanda come si possa prevenire la guerra, la scrittrice Virginia Woolf risponde: “Occorre narrare biografie”. La vicenda dei Cervi, e del suo esito tragico, rappresenta quella di tante famiglie emiliane e del cammino di emancipazione di un popolo che inizia sul finire del 1800 e si manifesta con l’antifascismo e la Resistenza.
Lo spettacolo è inserito nella programmazione delle celebrazioni per il 79° anniversario della Liberazione di Ravenna. Al termine seguirà l’incontro con Albertina Soliani, vicepresidente Anpi nazionale, e la parlamentare Ouidad Bakkali
Da lunedì 15 a sabato 20 gennaio ore 20:00
Luigi Dadina /Albe
Il ricordo di un intellettuale ravennate, Nino Saturno Carnoli, che ha speso la sua vita tra politica, arte, ricerca storica e insegnamento. Una figura poliedrica, una voce critica che non si è mai stancata di gettare semi di riflessione indagando le perplessità di un presente sempre vissuto appieno. Un rito della memoria, un cerchio unico per attori e spettatori, tutti immersi nella stessa luce.
Giovedì 8 febbraio ore 21:00
Eugenio Sideri / Lady Godiva Teatro
Vént è un lungo sonno, una notte trascorsa tra sogni e incubi, di quelle in cui giuri di essere sveglio, ma poi ti accorgi che non era vero. Una ballad romagnola dai contorni che sfuggono, un po’ come in certi quadri dove la linea è tracciata quasi in una sbavatura delicata. Visioni che ci accompagnano nella nebbia, con i piedi che affondano tra acqua e terra.
Audrey Hepburn 1932. Decimo anno dell’era fascista. Sulla panchina di un parco di Milano un gruppo di ragazze lancia un’idea: giocare a calcio. Una sfida al loro tempo, al regime, alla mentalità dominante che vedeva nel calcio lo sport emblema della virilità fascista. Un racconto che, mischiando comicità e narrazione, dimostra come certi pregiudizi siano duri a morire.
Figlio di Giacinto Facchetti, storico giocatore dell’Inter e della Nazionale, Gianfelice racconta lo sport più popolare del mondo utilizzando le categorie dell’antropologia e spiega come l’uomo si sia trasformato da cacciatore a calciatore. Mescolando teorie e aneddoti sul calcio, ne esce un ritratto più umano di quello che le cronache rimandano, destinato a durare nel tempo.
INFORMAZIONI E BIGLIETTI
Intero 12 euro
Ridotto* 10 euro
*under 30, abbonati a La Stagione dei Teatri, residenti a Piangipane.
Ingresso unico 5 euro spettacoli de La Stagione dei Teatri – Famiglie e Scuole
È possibile prenotare una porzione di cappelletti al termine degli eventi al costo di 8 euro al 333 7605760
Il Teatro Socjale si trova in via Piangipane 153 a Piangipane (Ravenna)
La rassegna è organizzata con il supporto del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Coop Alleanza 3.0, Fondazione del Monte di Bologna e di Ravenna, Assicoop Unipol Sai, Reclam, Ottima, Bcc ravennate, forlivese e imolese, Cna, Reclam
e in collaborazione con Mar, Accademia Perduta Romagna Teatri, Assitej Italia, Small Size Network, Paft, Istituzione Biblioteca Classense.
Media Partner: Il Resto del Carlino, Corriere Romagna, Ravenna Notizie, Ravenna Web Tv, Pubblisole, Ravenna e Dintorni, Ravenna24ore, Setteserequi
Al Teatro Socjale di Piangipane una rassegna dedicata ai giovani artisti
Da ottobre a marzo al Teatro Socjale di Piangipane prosegue la consolidata collaborazione con Ravenna Teatro che porta in scena, per la seconda stagione, una rassegna dedicata, in particolare, ai giovani artisti del territorio. Sette i titoli in cartellone – preceduti dall’evento speciale Storie di Ravenna, iniziato il 19 ottobre e dedicato alla cooperazione – a cui si aggiungono i cinque spettacoli rivolti alle famiglie che fanno parte della rassegna La Stagione dei Teatri – Famiglie e Scuole.
Osserva Marcella Nonni, alla direzione di Ravenna Teatro: “Nel teatro costruito dai braccianti siamo felici di iniziare un nuovo viaggio che va dalle ultime generazioni teatrali a consolidate realtà che spaziano anche nel mondo dell’infanzia. Ad aprire questo percorso sarà il napoletano Collettivo LaCorsa”.
Si comincia, infatti, il 26 ottobre, in replica il 27 (alle ore 21:00), con il Collettivo LaCorsa – realtà formatasi nel 2000 a Napoli e costituita da registi, drammaturghi e attori – che alle 21:00 porterà in scena Adam Mazur e le intolleranze sentimentali, spettacolo che parla del bene e dell’impossibilità di scampare al proprio passato. Protagonista Roberto Magnani, attore del Teatro delle Albe, diretto da Gianni Vastarella, con Gabriele Guerra, Pasquale Palma e Valeria Pollice. Disegno luci e drammaturgia sonora Mirto Baliani, per una produzione di Accademia Perduta/Romagna Teatri.
A dicembre – il 21 (alle 21:00) – toccherà invece a Tristeza Ensemble, duo composto dal ravennate Matteo Gatta e da Viola Marietti, che proporrà A.L.D.S.T. AL LIMITE DELLO SPUTTANAMENTO TOTALE, spettacolo in cui la protagonista fa i conti con l’inquietudine di chi soffre di un’adolescenza lunga e si trascina in un tempo apparentemente senza senso, mentre la vita di Anita Garibaldi verrà portata in scena il 24 (ore 21:00) e 25 gennaio (ore 10:00) da Asia Galeotti con L’ATTESA Anita Garibaldi: Morte e vita di una regina, testo di Valeria Magrini con la regia di Emanuele Montagna.
Febbraio si aprirà il 18, alle 21:00, con La tromba, amara riflessione sulla guerra e sulla cattiveria degli uomini scritta dal poeta Nevio Spadoni e prodotta da Studio Doiz, duo ravennate composto da Iacopo Gardelli e Lorenzo Carpinelli, con scenografia e costumi di Lucia Bubilda Nanni e musiche di Giacomo Toschi.
Una nuova collaborazione con Coldiretti inizierà grazie allo spettacolo Pane e Petrolio di Luigi Dadina/ Teatro delle Albe e Teatro delle Ariette, dove si rifletterà su un mondo contadino e operaio in cui affondano le radici dei protagonisti. L’accordo permetterà ai soci di Coldiretti Ravenna di usufruire di una riduzione sul prezzo del biglietto e, viceversa, agli abbonati de La Stagione dei Teatri che esibiranno l’abbonamento verrà offerto uno sconto sulla spesa all’interno del mercato contadino coperto di Campagna Amica (via Canalazzo 59, Ravenna). Lo spettacolo andrà in scena dal 12 al 16 marzo alle 20:00.
Studio Doiz tornerà il 26 marzo alle 21 per la produzione dello spettacolo Gramsci gay, una riflessione sul rapporto tra politica e indifferenza, impegno e disillusione. In scena Mauro Lamantia, regia di Matteo Gatta e drammaturgia di Iacopo Gardelli. Costumi e scenografia saranno curati da Gaia Crespi, mentre il disegno tecnico sarà firmato da Mattia Sartoni.
Spazio A – nato nel 2020 dall’unione spontanea di persone con esperienze sceniche e artistiche diverse, in seno all’associazione Culturale Galla & Teo – il 20 aprile, (ore 21.00) proporrà Im labyrinth, un progetto che mette in sinergia diversi linguaggi e diverse tipologie di narrazione ispirato al Minotauro di Dürrenmatt, per la regia di Marco Montanari con Rendy Anoh, Camilla Berardi, Silvia Rossetti, Marco Saccomandi e Davide Salvadori.
Intero 12 euro, Ridotto* 10 euro Pane e petrolio intero 18 euro ridotto* 15 euro
Durante lo spettacolo si preparerà il cibo per il pubblico, i posti sono limitati, la prenotazione è obbligatoria.
*Under30, abbonati a La Stagione dei Teatri, residenti a Piangipane
Carnet da 5 spettacoli (escluso Pane e Petrolio) 40 euro
Spettacoli de La Stagione dei Teatri – Famiglie e Scuole ingresso unico 5 euro
I biglietti sono in vendita online e presso la biglietteria del Teatro Rasi il giovedì dalle 16:00 alle 18:00 e al Teatro Socjale da un’ora prima dello spettacolo.
È possibile prenotare telefonicamente i carnet, o acquistare i biglietti con Satispay, al numero 3337605760 da lunedì a venerdì dalle 10:00 alle 17:00.
Ravenna Teatro tel0544 36239 / 3337605760 promozione@ravennateatro.com
Il Teatro Socjale si trova in via Piangipane 153 a Piangipane (Ravenna).
Ravenna Teatro si afferma come primo Centro di produzione in Italia secondo il Ministero della Cultura per la propria qualità artistica. Nei giorni scorsi il Ministero ha infatti reso noto i punteggi di valutazione per l’ammissione a contributo per il triennio 2022-2023-2024 e per l’anno 2022 dei Teatri Nazionali, Teatri di Rilevante Interesse Culturale e Centri di produzione teatrale, riconoscendo a Ravenna Teatro un punteggio pari a 31,40, il più alto a livello nazionale ottenuto da un Centro di produzione. Un riconoscimento conseguito grazie al lavoro della direzione artistica di Ermanna Montanari e Marco Martinelli che la vede prima sui 35 Centri presenti in Italia e seconda in assoluto dopo lo Stabile di Torino.
“Ci congratuliamo per questo importante risultato – dichiarano il sindaco di Ravenna Michele de Pascale e l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – che rende merito al prezioso lavoro svolto da Ravenna Teatro in questi anni, volto ad offrire alla città una proposta culturale ricchissima e di altissima qualità, nel segno di una costante e appassionata ricerca artistica. Allo stesso tempo si tratta di un riconoscimento che riafferma con vigore l’intrinseco legame di Ravenna con il mondo dell’arte, un rapporto fecondo ed incessante che nel dialogo con le molteplici realtà culturali presenti nel territorio trova la sua ragione d’essere”.
“Questo risultato – spiegano i condirettori di Ravenna Teatro Alessandro Argnani e Marcella Nonni – ci riempie di orgoglio e di felicità. È il riconoscimento di una semina che da quarant’anni viene fatta in città, dalle tante stagioni teatrali alle proposte artistiche e di ricerca del Teatro delle Albe, dalla Scuola di Vocalità a Malagola alla non-scuola e alle attività dedicate all’infanzia di Drammatico Vegetale. Un’attività incessante che tocca diversi luoghi i cui punti focali sono il Teatro Rasi, appena rinnovato, l’Alighieri, il Teatro Socjale di Piangipane e Palazzo Malagola, sede dell’omonima Scuola di vocalità e centro studi internazionale sulla voce fondato e diretto da Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi. Un riconoscimento testimone di un dialogo forte tra Ravenna Teatro, l’Amministrazione, i tanti spettatori e spettatrici, gli artisti e le compagnie ravennati che contribuiscono a far vivere la nostra realtà. Essere accreditati quale primo centro di produzione in Italia per qualità artistica significa che una città di provincia non ha nulla da invidiare ai grandi centri del Paese”.
Il riconoscimento del Ministero ha valorizzato anche il lungo percorso di Accademia Perduta/Romagna Teatri, che ha conseguito un punteggio pari a 29,50 diventando il primo Centro di Produzione italiano nell’ambito del Teatro Ragazzi. Un lavoro che da anni contribuisce a migliorare la qualità artistica di diverse realtà romagnole.
“Siamo orgogliosi del riconoscimento ministeriale assegnato ad Accademia Perduta/Romagna Teatri su cui Forlì investe, sicura di ottenere un arricchimento culturale per la città ma anche per il patrimonio teatrale italiano – affermano Gianluca Zattini, sindaco di Forlì e Valerio Melandri, assessore alla Promozione del settore culturale -. I forlivesi conoscono bene il lavoro che Accademia Perduta svolge per i teatri Diego Fabbri e Il Piccolo e crediamo che quello della produzione esprima specificamente il valore artistico e culturale di un Centro che con i suoi spettacoli esporta il nome di Forlì nei principali palcoscenici italiani”.
Massimo Isola, sindaco di Faenza prosegue: “la notizia dell’alta valutazione per i progetti artistici di Accademia Perduta/Romagna Teatri è l’ennesima conferma per questa realtà e che ci dà grande soddisfazione. Accademia Perduta è una parte importante della nostra città e della nostra energia culturale. Siamo contenti di aver dato sostegno e aver collaborato in questi anni a questa importante realtà e così sarà anche per il futuro”.
“I risultati ministeriali sono una bellissima soddisfazione – concludono Claudio Casadio e Ruggero Sintoni, condirettori di Accademia Perduta/Romagna Teatri – oltre che un’importante conferma per il lavoro che abbiamo svolto in tanti anni in Romagna, una terra che è madre di tante importanti realtà teatrali”.
Riparte La Stagione dei Teatri con un programma ambizioso ma necessario, che punta sulla qualità delle proposte con uno sguardo sempre più allargato. Non si tratta solo di una ripartenza, bensì di un vero e proprio rilancio, con la necessità di ripensare una direzione, di rimarcare l’importanza di prendersi dei rischi. In questi due anni abbiamo riflettuto profondamente sulla necessità dell’arte teatrale, abbiamo tenuto aperto il teatro agli artisti (non agli spettatori, purtroppo), ospitando la loro ricerca. Da questo periodo di riflessione è scaturita Malagola, l’invenzione della fondatrice del Teatro delle AlbeErmanna Montanari (con il suo sapiente percorso di ricerca vocale e musicale), uno spazio per la ricerca, lo studio e la creazione che rappresenta un nuovo segno indispensabile per il nostro futuro.
È proprio con la nascita di questo Centro studi sulla voce che indichiamo la direzione che il nostro teatro seguirà in questa stagione e in quelle a venire, e su cui abbiamo costruito il programma che andiamo a presentare.
Malagola significa continuare a ospitare a Ravenna artisti/artefici che continuino a fare ricerca, significa un sostare, un essere presenti “qui e ora” che ribadisce l’importanza dell’artista, un investire sulle cose nascoste, sulla profondità, sullo scavo.
Maestri come Mariangela Gualtieri, Meredith Monk, Moni Ovadia o Roberto Latini, (che vedremo nella Stagione di quest’anno) possono indicarci delle possibili traiettorie. Occorre scavare e arrivare ai nodi cruciali dell’arte teatrale, ed è da questo viaggio necessario – da sempre in dialogo incessante con l’Amministrazione comunale e la comunità degli spettatori – che Ravenna Teatro riapre e riparte.
Ampio sarà l’excursus dei protagonisti della Stagione tra le drammaturgie, dal confronto di Carlo Cecchi con Eduardo De Filippo alla rilettura di Primo Levi a opera di Valter Malosti, dall’affondo ottocentesco di Elena Bucci e Marco Sgrosso al Teatro dell’Assurdo di Ionesco portato in scena da Valerio Binasco,Federica Fracassi e Michele Di Mauro, fino all’attualità del Teatro dell’Elfo con il romanzo di Mark Haddon.
Riprendendo una modalità a noi cara, saranno le collaborazioni e a dettare il passo delle attività 2021-22 di Ravenna Teatro, come quella con Fèsta, curata insieme a E Production, che ribadisce l’importanza delle Artificerie Almagià quale spazio di arte e cultura. Poi con il Teatro Socjale di Piangipane (luogo ultracentenario legato indissolubilmente al mondo della cooperazione), che ha dato vita alla rassegna Al Socjale. Senza dimenticare il fondamentale rapporto con il fotografo veronese Enrico Fedrigoli, autore delle immagini che connotano quest’anno la comunicazione visiva della Stagione dei Teatri. Immagini potenti, di occhi osservatori, che ci inducono a guardarci, anzi a ri-guardarci, sempre alla ricerca di bellezza.
Quest’anno così particolare per tutti, è per noi ancora più simbolico: 1991-2021. Sono trent’anni di Ravenna Teatro. Trent’anni di stagioni, collaborazioni, creazioni, pensieri e trent’anni che abitiamo uno spazio fondamentale per la nostra città, il Teatro Rasi. In questo momento di trasformazioni, anche il Rasi sta cambiando il suo aspetto. Sono iniziati i lavori di riqualificazione del Rasi, che lo renderanno ancora più bello e accogliente, uno spazio profondamente trasformato nella fruizione della sala, resa più moderna e pronta alle diverse esigenze artistiche. I lavori saranno ultimati all’inizio del 2022.
Alessandro Argnani e Marcella Nonni
direzione Ravenna Teatro
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