Con La Locandiera Sonia Bergamasco torna a lavorare con Antonio Latella e porta in scena una Mirandolina che promette di essere molto attuale. Quali sono le sue caratteristiche?
“Latella è un amico degli inizi: abbiamo lavorato insieme a Massimo Castri quando Antonio era ancora in scena come attore, successivamente abbiamo preso strade diverse e ci siamo ritrovati di recente, ovvero tre anni fa, quando mi chiese di interpretare Martha in Chi ha paura di Virginia Woolf. Per me si è trattato di un incontro felicissimo, che desideravo da sempre, con un regista di grandissima sensibilità e valore, che collabora con gli attori dal primo istante e non si stanca mai di restare in ascolto. È un regista forte, che propone visioni altrettanto forti, ma che è capace di mettere al centro il lavoro dell’attore. Un agire che per me è essenziale, emozionante, è quello che a me interessa. La Locandiera di Goldoni rappresenta un ritorno, ci siamo trovati insieme sulla Trilogia della Villeggiatura, di conseguenza tornare a Goldoni con un testo chiave è stata una proposta a cui non potevo rinunciare e ogni replica è una gioia, una scoperta continua”.
Il cast è ricco, e oltre al regista ritrova anche Ludovico Fededegni, con cui ha lavorato nello spettacolo che è valso ad entrambi il premio Ubu. Ci si immagina un contesto di forte affiatamento, che pensiamo faciliti anche la messa in scena, creando un valore aggiunto…
“La scelta degli attori, il casting, è anche questa un’arte che Antonio conosce bene: le sue scelte sono sempre dettate da qualità non solo artistiche, ma anche umane, che rappresentano il valore aggiunto. Quando c’è l’incontro, si sente. Ludovico era un compagno di lavoro già dallo spettacolo precedente, era l’unico con cui ero già stata in scena. Siamo in otto e non avevo mai affiancato nessuno di loro, anche se conoscevo benissimo Giovanni Franzoni. Per me continua ad essere un bellissimo incontro, aspetto non scontato”.
Qual è l’accoglienza riservata finora dal pubblico alla Locandiera?
“Abbiamo avuto la grandissima soddisfazione di aver visto teatri strapieni, con moltissimi giovani, anche perché La Locandiera è il fulcro del sistema scolastico, ma non è detto che gli studenti vengano a teatro di sera. Anche a Bologna abbiamo ricevuto una splendida accoglienza, soprattutto da parte di molti giovani, e allo Strehler abbiamo avuto il teatro esaurito fin dal primo giorno. L’allestimento è molto contemporaneo, Annelisa Zaccheria e Graziella Pepe sono collaboratrici storiche di Antonio, così come Franco Visioli. Insieme contribuiscono a creare uno spazio molto bello, ma anche molto impegnativo, che l’attore disegna di scena in scena. Se però i costumi sono molto contemporanei, la lingua di Goldoni viene rispettata in toto: è una lingua fisica pensata per il corpo dell’attore”.
Ora la porta a Ravenna, dove lei sarà impegnata anche come docente del Corso di alta formazione a Malagola con un seminario dal titolo ‘La voce immaginaria’. La voce, per un attore, o un’attrice, è fondamentale: cosa dice, di noi ?
“Per me dice tutto, nel senso che la voce di un essere umano che si manifesta dice di questa creatura quello che vuole dire, ma anche quello che vorrebbe tacere. La voce è corpo intero di un essere umano, nell’attore è strumento fisico, denso, un elemento plasmabile sul quale lavorare e che può produrre cortocircuiti e scoperte. ‘La voce immaginaria’ è anche indicazione di un possibile percorso, perché l’immaginazione è un’arma creativa, forse l’arma creativa per eccellenza che abbiamo a disposizione e anche la vocalità entra in questa direzione”.
Il corso di alta formazione Estetiche e tecniche della ricerca vocale e sonora – gratuito e dedicato a 15 studenti – ha l’obiettivo di preparare e consolidare professionalmente figure che gravitano a diverso titolo nell’ambito della creazione artistica multidisciplinare, rafforzando competenze che vanno dalle arti della scena (performer, cantanti, attori/attrici e/o strumentisti/e), alla realizzazione di installazioni audiovisive e/o alla produzione multimediale (radiofonia, audioguide, audiolibri, ecc.), la cui pratica è indirizzata ad esplorare la voce e le sue interazioni con il suono e la musica elettroacustica ed elettronica.
Tra i docenti dei 5 moduli in cui si articola il corso, insieme ai direttori artistici Montanari e Pitozzi, ci saranno figure di primo piano della sperimentazione vocale e sonora nazionale e internazionale, della ricerca estetica e della foniatria, come Lucia Amara, François Bonnet, Sonia Bergamasco, Claron McFadden, Mirella Mastronardi, Diego Schiavo, Robin Rimbaud ‘aka’ Scanner, Franco Fussi, Silvia Magnani, Francesca Proia, Patrizia Cuoco. La direzione organizzativa del progetto è di Silvia Pagliano, la direzione tecnica di Luca Pagliano.
La Scuola di vocalità è segnata dal tratto del disegnatore Stefano Ricci, che ha composto il logo e i materiali, insieme al progetto poetico per i social di Malagola di Marco Sciotto, studioso e responsabile degli archivi.
Tra i partner promotori a livello regionale, nazionale e internazionale che aderiscono al progetto si segnalano: Fondazione Ravenna Manifestazioni-Ravenna Festival, ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fondazione I Teatri, Ater Fondazione, Fondazione Flaminia, Mar – Museo d’Arte della Città di Ravenna, Istituto Superiore di Studi Musicali G. Verdi, Istituzione Biblioteca Classense, Santarcangelo dei Teatri – Santarcangelo Festival, L’arboreto – Teatro Dimora Mondaino, Start Cinema, BH Audio, Italian and American Playwrights project-Umanism LLC- Martin E. Segal Theatre Center, Robin Rimbaud Art Foundation.
corso di Alta formazione gratuito per 15 studenti Ravenna | da marzo a maggio 2024
440 ore complessive: 340 ore di lezioni in aula, 100 ore di “Project Work”
Requisiti di accesso:
-dai diciotto anni di età;
-residenza o domicilio in Emilia-Romagna;
-titolo di formazione secondaria quinquennale, laurea triennale, magistrale o equipollenti;
-pregresse conoscenze, competenze ed esperienze -almeno triennali- nell’area professionale dello spettacolo acquisite attraverso percorsi formativi formali ed esperienze professionali testate, supportate dall’invio di materiale multimediale;
-comprovate competenze ed esperienze -almeno triennali- nell’ambito della musica strumentale, elettronica ed elettroacustica supportate dall’invio di materiale multimediale.
Al termine sarà rilasciato un attestato di frequenza
Malagola fa parte delle attività di formazione teorico-pratiche avviate dal Centro di produzione ed Ente di formazione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro.
Operazione Rif. PA 2023-20219/RER approvata con DGR n. 2096 del 04/12/2023 e cofinanziata con risorse del FSE+ 2021-2027 e della Regione Emilia-Romagna
In occasione delle festività natalizie, Ravenna Teatro suggerisce un regalo originale: uno spettacolo de La Stagione dei Teatrida mettere sotto l’albero. Il giallo di Agatha Christie, Trappola per topi, con protagonista Ettore Bassi, il testo nato dalla penna di Viola Ardone, Oliva Denaro, che vede in scena Ambra Angiolini, e un classico come La Locandiera di Carlo Goldoni, rivisitato da uno dei registi più visionari di oggi, Antonio Latella, possono diventare un regalo per il prossimo 25 dicembre.
Il costo è di 50 € per ogni settore del teatro in base alla disponibilità dei posti.
L’abbonamento si può acquistare fino al 21 dicembre e giovedì 11 gennaio esclusivamente presso il Teatro Rasi su appuntamento (info tel. 378 3046661 e biglietteria@ravennateatro.com).
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