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Prorogata la mostra su Demetrio Stratos a Palazzo Malagola

La mostra dedicata a Demetrio Stratos allestita a Palazzo Malagola tornerà dall’8 gennaio fino al 31 gennaio

 

L’esposizione AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979, è curata dai due co-direttori di MALAGOLA Centro di ricerca vocale e sonora, Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi

La mostra AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979 allestita a Palazzo Malagola è terminata il 22 dicembre, ma tornerà a partire dall’8 gennaio fino alla fine del mese. A seguito dell’alta affluenza e della grande richiesta si è infatti pensato di riaprirla da lunedì 8 gennaio a mercoledì 31.

La mostra è curata dai due co-direttori di MALAGOLA, Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari, e riguarda la presentazione – in forma espositiva – di una selezione di materiali dell’Archivio Demetrio Stratos, acquisito a dicembre 2022 dal Comune di Ravenna, con co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna, direttamente da Daniela Ronconi Demetriou – vedova Stratos – e ha trovato in MALAGOLA un luogo ideale di conservazione, fruizione e valorizzazione. Si tratta di un fondo che rappresenta il primo, fondamentale nucleo in espansione di un patrimonio di rilevanza primaria tanto nell’ambito della ricerca vocale e sonora, quanto in quello degli archivi d’artista. Un fondo costituito dalla documentazione raccolta dapprima da Demetrio Stratos nel corso della sua attività e, successivamente alla sua scomparsa, da Daniela Ronconi Demetriou. Spaziando dalla documentazione audiovisiva di performance, lezioni e concerti agli appunti preparatori legati alla sua produzione artistica, dai materiali che ripercorrono gli stretti legami con altri artisti – John Cage su tutti – alle stampe di fotografi che ne hanno immortalato il lavoro nel corso degli anni, da strumenti musicali a oggetti, cimeli e capi d’abbigliamento, da libri e dischi in vinile a manifesti relativi tanto al suo lavoro da solista quanto a quello con I Ribelli e con gli Area, dalle copie di tesi di laurea, studi e saggi dedicati alla sua ricerca alla rassegna stampa raccolta nel corso dei decenni, le centinaia di materiali differenti che compongono l’archivio restituiscono in modo tangibile la stratificazione, la complessità e la multiformità di una personalità artistica come quella di Stratos, aprendo a tracciati di lettura e di ricerca differenti e anche inediti.

La stanza di ascolto immersivo @ Marco Caselli Nirmal

ORARI DI VISITA

La mostra è ad ingresso gratuito. Orari di visita dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 (domenica solo al mattino). Per informazioni info@malagola.eu tel. 348 1382632

MALAGOLA – ideato e diretto da Ermanna Montanari (fondatrice e direzione artistica delle Albe) e da Enrico Pitozzi (studioso e docente dell’Università di Bologna) – è il Centro internazionale di ricerca vocale e sonora che sviluppa a Palazzo Malagola, in forte relazione con il Teatro Rasi, e nel quadro della progettualità delle Albe/Ravenna Teatro, attività di ampio respiro tra loro connesse: una scuola di vocalità e di studi sul suono, archivi sonori e audiovisivi, il “Collegio Superiore di Estetica della Scena” che promuove partnership editoriali, incontri, seminari, performance, concerti. MALAGOLA ha ricevuto il Premio Ubu 2022 come progetto speciale e il Premio Radicondoli 2023.

Palazzo Malagola si trova a Ravenna in via di Roma 118.

Inaugurata la mostra dedicata a Demetrio Stratos e ai materiali del suo Archivio

L’esposizione “AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979”, curata dai due co-direttori di MALAGOLA Centro di ricerca vocale e sonora, Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi, rimarrà aperta fino al 22 dicembre

Ermanna Montanari, Enrico Pitozzi, Mauro Felicori e Fabio Sabaraglia @Marco Caselli Nirmal

È stata inaugurata ieri a Palazzo MALAGOLA la mostra dal titolo AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979, curata dai due co-direttori di MALAGOLA, Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari, che riguarda la presentazione – in forma espositiva – di una selezione di materiali dell’Archivio Demetrio Stratos, acquisito dal Comune di Ravenna grazie ad un co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna. L’inaugurazione è stata preceduta, alle 15:00, da un seminario-tavola rotonda promosso in collaborazione con MAR, Museo d’Arte della Città di Ravenna (in via di Roma 13) e ospitato in sala Martini, dal titolo Demetrio Stratos: il microcosmo della voce. L’incontro, coordinato da Marco Sciotto, è stato curato dal centro di ricerca MALAGOLA con l’obiettivo di illuminare alcuni aspetti della sperimentazione vocale di Demetrio Stratos. A portare i saluti istituzionali sono stati l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio dell’Emilia-Romagna, Mauro Felicori, e l’assessore del Comune di Ravenna Fabio Sbaraglia. L’introduzione è stata curata da Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari e ha visto la partecipazione delle eredi Daniela Ronconi Demetriou e Anastassia Demetriou. Diversi gli interventi che si sono susseguiti, a partire da Enrico Pitozzi, Franco Masotti, Janete El Haouli, Marco Sciotto, Dario Taraborrelli. Testimonianze di Silvia Lelli, Oderso Rubini, Paolo SpedicatoL’Archivio Demetrio Stratos è stato acquisito a dicembre 2022 dal Comune di Ravenna, con co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna, direttamente da Daniela Ronconi Demetriou – vedova Stratos – che lo ha fino a quel momento custodito e ha trovato in MALAGOLA un luogo ideale di conservazione, fruizione e valorizzazione. Si tratta di un fondo che rappresenta il primo, fondamentale nucleo in espansione di un patrimonio di rilevanza primaria tanto nell’ambito della ricerca vocale e sonora, quanto in quello degli archivi d’artista. Un fondo costituito dalla documentazione raccolta dapprima da Demetrio Stratos nel corso della sua attività e, successivamente alla sua scomparsa, da Daniela Ronconi Demetriou. Spaziando dalla documentazione audiovisiva di performance, lezioni e concerti agli appunti preparatori legati alla sua produzione artistica, dai materiali che ripercorrono gli stretti legami con altri artisti – John Cage su tutti – alle stampe di fotografi che ne hanno immortalato il lavoro nel corso degli anni, da strumenti musicali a oggetti, cimeli e capi d’abbigliamento, da libri e dischi in vinile a manifesti relativi tanto al suo lavoro da solista quanto a quello con I Ribelli e con gli Area, dalle copie di tesi di laurea, studi e saggi dedicati alla sua ricerca alla rassegna stampa raccolta nel corso dei decenni, le centinaia di materiali differenti che compongono l’archivio restituiscono in modo tangibile la stratificazione, la complessità e la multiformità di una personalità artistica come quella di Stratos, aprendo a tracciati di lettura e di ricerca differenti e anche inediti.

Alcuni oggetti in esposizione @Marco Caselli Nirmal

Durante il primo anno di lavoro sui materiali del fondo, si è proceduto con il loro graduale riordino, inventariazione e digitalizzazione (quest’ultima a cura di Istituzione Biblioteca Classense di Ravenna) e questa mostra rappresenta il primo movimento di un percorso di valorizzazione, che proseguirà con le altre attività di Malagola. Nel corso del 2024 i materiali potranno essere accessibili a tutti coloro che ne faranno richiesta, in modo che un simile patrimonio possa essere realmente un bene a disposizione di studiosi, artisti, curiosi, ricercatori e di chiunque voglia entrare in relazione con la figura e con i processi artistici di Demetrio Stratos.

Venendo alla mostra, la ricerca vocale di Stratos, insieme ai materiali che la testimoniano, mettono in luce gli aspetti inauditi della sua sperimentazione, restituendo il profilo di una figura artistica prismatica e insofferente alle definizioni, lontano tanto dalla “scena ufficiale” del rock o del pop quanto da quella d’autore di quegli anni. La traiettoria della sua ricerca, se non si fosse spenta prematuramente nel giugno del 1979, avrebbe generato nuove forme sonore per inedite esperienze d’ascolto.

Immagine degli spazi espositivi @Marco Caselli Nirmal

“Ciò che ci resta, tuttavia – osservano Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi – è la traccia di una sperimentazione vocale che eccede il piano espressivo e si dispone invece come un ‘esercizio spirituale’, come una particolare forma della ‘cura di sé’, ricerca incessante del proprio stare rispetto al mondo. Nel comporre in voce, per Stratos, l’orecchio sembra tornare ad essere ciò che è sempre stato, vale a dire l’organo della profondità interiore: ciò che rileva e capta il mondo per tradurlo e chiamarlo nella voce. Solo così la voce può tornare ad invocare l’inatteso, anche se questo è sempre stato lì, intorno a noi, impercettibile per distrazione. L’esercizio di questa sublime forma d’attenzione, che mai separa la gioia dell’apparire delle cose dall’angoscia della loro scomparsa, richiede allora un corpo timpano, un corpo prisma, capace di intendere aree sonore impercettibili e intermittenti restituendole in canto. Quel canto che vi invitiamo qui ad ascoltare”.

La mostra dei primi materiali d’Archivio, che si protrarrà fino al 22 dicembre, prevede, nella serata di sabato 16 dicembre, alle ore 20.30, nella sala Martini del Museo d’arte della città di Ravenna, la proiezione del film La voce Stratos (Italia, 2009, 110 minuti), regia di Monica Affatato, Luciano D’Onofrio. Al termine della proiezione Marco Sciotto coordinerà il dialogo con gli autori.

Immagine degli spazi espositivi @Marco Caselli Nirmal

ORARI DI VISITA

La mostra è ad ingresso gratuito. Orari di visita dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 (venerdì 8 dicembre e domeniche solo mattina). Per informazioni info@malagola.eu tel. 348 1382632

“AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO”. Mostra dedicata a Demetrio Stratos

Doppio appuntamento – mercoledì 6 dicembre alle 18:00 – per la mostra dedicata a Demetrio Stratos e ai materiali del suo Archivio conservati a Palazzo MALAGOLA a Ravenna

L’inaugurazione della mostra AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos [1970-1979], curata dai due co-direttori di MALAGOLA Centro di ricerca vocale e sonora, Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi, sarà preceduta, dalle 15:00 alle 18:00, da un seminario-tavola rotonda ospitato al MAR. Il 16 dicembre è prevista la proiezione del film La voce Stratos

Demetrio Stratos durante la registrazione in solo dal titolo Metrodora, edita per la collana Cramps/Diverso, Milano, 1976, @Roberto Masotti, Lelli e Masotti Archivio

Mercoledì 6 dicembre, alle 18:00 a Palazzo MALAGOLA, verrà inaugurata la mostra dal titolo AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos [1970-1979], curata dai due co-direttori di MALAGOLA, Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari, che riguarda la presentazione – in forma espositiva – di una selezione di materiali dell’Archivio Demetrio Stratos, acquisito dal Comune di Ravenna grazie ad un co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna.

L’inaugurazione sarà preceduta, alle 15:00, da un seminario-tavola rotonda promossi in collaborazione con MAR, Museo d’Arte della Città di Ravenna (in via di Roma 13) e ospitati in sala Martini, dal titolo Demetrio Stratos: il microcosmo della voce. L’incontro, coordinato da Marco Sciotto, sarà curato dal centro di ricerca MALAGOLA con l’obiettivo di illuminare alcuni aspetti della sperimentazione vocale di Demetrio Stratos. A portare i saluti istituzionali saranno l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio dell’Emilia-Romagna, Mauro Felicori, e l’assessore del Comune di Ravenna Fabio Sbaraglia. L’introduzione sarà curata da Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari e vedrà la partecipazione delle eredi Daniela Ronconi Demetriou e Anastassia Demetriou. Seguiranno gli interventi di Enrico Pitozzi, Franco Masotti, Janete El Haouli, Marco Sciotto, Dario Taraborrelli. Testimonianze di Silvia Lelli, Claudio Chianura, Oderso Rubini, Paolo Spedicato.

L’Archivio Demetrio Stratos è stato acquisito a dicembre 2022 dal Comune di Ravenna, con co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna, direttamente da Daniela Ronconi Demetriou – vedova Stratos – che lo ha fino a quel momento custodito e ha trovato in MALAGOLA un luogo ideale di conservazione, fruizione e valorizzazione. Si tratta di un fondo che rappresenta il primo, fondamentale nucleo in espansione di un patrimonio di rilevanza primaria tanto nell’ambito della ricerca vocale e sonora, quanto in quello degli archivi d’artista. Un fondo costituito dalla documentazione raccolta dapprima da Demetrio Stratos nel corso della sua attività e, successivamente alla sua scomparsa, da Daniela Ronconi Demetriou. Spaziando dalla documentazione audiovisiva di performance, lezioni e concerti agli appunti preparatori legati alla sua produzione artistica, dai materiali che ripercorrono gli stretti legami con altri artisti – John Cage su tutti – alle stampe di fotografi che ne hanno immortalato il lavoro nel corso degli anni, da strumenti musicali a oggetti, cimeli e capi d’abbigliamento, da libri e dischi in vinile a manifesti relativi tanto al suo lavoro da solista quanto a quello con I Ribelli e con gli Area, dalle copie di tesi di laurea, studi e saggi dedicati alla sua ricerca alla rassegna stampa raccolta nel corso dei decenni, le centinaia di materiali differenti che compongono l’archivio restituiscono in modo tangibile la stratificazione, la complessità e la multiformità di una personalità artistica come quella di Stratos, aprendo a tracciati di lettura e di ricerca differenti e anche inediti. Nel corso del primo anno di lavoro sui materiali del fondo, si è proceduto con il loro graduale riordino, inventariazione e digitalizzazione (quest’ultima a cura di Istituzione Biblioteca Classense di Ravenna) e questa mostra rappresenta il primo movimento di un percorso di valorizzazione, che proseguirà con le altre attività di MALAGOLA. Nel corso del 2024 i materiali potranno essere accessibili a tutti coloro che ne faranno richiesta, in modo che un simile patrimonio possa essere realmente un bene accessibile a studiosi, artisti, curiosi, ricercatori e a chiunque voglia entrare in relazione con la figura e con i processi artistici di Demetrio Stratos.

Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi @Fabrizio Zani

“Cortocircuito del tempo – osservano Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari, co-direttori di MALAGOLA – la voce di Demetrio Stratos ‘chiama’ ancora, ora come allora. Pronuncia il nome di ciò a cui si rivolge: convoca una ad una le cose del mondo e le dispone secondo la loro andatura nel cosmo che affiora. La presenza della sua voce – ciò che essa nomina chiamando – è ciò che precede e precorre ogni possibile condizione di linguaggio, ne sonda i limiti, ne abita i margini. In senso proprio, la sua voce non dice, mostra: nominando qualcosa del mondo, lo annuncia. A MALAGOLA il compito di custodire questa voce – nelle innumerevoli forme in cui si manifesta attraverso partiture, appunti di lavoro, immagini e documenti audiovisivi qui raccolti per la prima volta – e, insieme, la responsabilità della sua trasmissione, con la stessa cura che si addice ad una memoria non intaccata dalla voracità del tempo”.

“L’attuale amministrazione regionale – sottolinea l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, Mauro Felicori – sta mettendo molta attenzione agli archivi, sia acquisendoli quando necessario, sia contribuendo alla catalogazione e digitalizzazione al fine di una disponibilità pubblica. L’acquisizione dalla vedova dell’archivio di Demetrio Stratos è venuta dunque naturale, tanto più che l’opportunità si è presentata proprio mentre contemporaneamente nasceva a Ravenna – dal dialogo ultradecennale tra Montanari e Pitozzi, in un progetto individuato da Albe/Ravenna Teatro insieme al Comune di Ravenna con la collaborazione della Regione, un centro internazionale dedicato alla voce, che è stato il campo principale delle sperimentazioni di Stratos. Un centro che scongiura il rischio che l’archivio si copra di polvere e ne garantisce la fruizione, la vitalità, l’utilità per i giovani. Questa prima mostra ne è la prova”.

“Ravenna si arricchisce di un patrimonio culturale straordinario – dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia – che da oggi diventa finalmente fruibile grazie al lavoro di ricerca e valorizzazione che MALAGOLA porta avanti ormai da anni sul nostro territorio. L’operazione di acquisizione che abbiamo concluso insieme all’assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna rappresenta un esempio virtuoso di come la collaborazione tra istituzioni e realtà artistiche della città generi continue e importanti opportunità di arricchimento della proposta culturale per visitatori e cittadini. In particolare siamo certi che la presenza a Ravenna dell’Archivio memoriale Demetrio Stratos, oltre a contribuire e ad arricchire le attività di formazione e ricerca che MALAGOLA conduce, possa diventare un’esperienza di riferimento anche per tanti studiosi e appassionati.

La mostra dei primi materiali d’Archivio, che si protrarrà fino al 22 dicembre, prevede, nella serata di sabato 16 dicembre, alle ore 20.30, nella sala Martini del MAR, Museo d’Arte della Città di Ravenna, la proiezione del film La voce Stratos (Italia, 2009, 110 minuti), regia di Monica Affatato, Luciano D’Onofrio. Al termine della proiezione Marco Sciotto coordinerà il dialogo con gli autori.

 

ORARI DI VISITA

La mostra è a ingresso gratuito. Orari di visita dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 (venerdì 8 dicembre solo mattina). Per informazioni info@malagola.eu o tel. 348 1382632

DEMETRIO STRATOS – NOTA BIOGRAFICA

Demetrio Stratos (italianizzazione di Efstratios Demetriou) nasce il 22 Aprile 1945 da genitori greci ad Alessandria d’Egitto, dove trascorre i primi tredici anni della sua vita e dove frequenta il Conservatoire National d’A- thènes, studiando fisarmonica e pianoforte. A seguito degli eventi politici che coinvolgono l’Egitto, si trasferisce dapprima a Cipro e poi, nel 1962, in Italia, dove si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e fonda, l’anno successivo, un gruppo musicale studentesco all’interno del quale figura inizialmente solo come tastierista e successivamente anche come cantante. Nel 1966 si unisce al gruppo rock I Ribelli, che lascia nel 1970 per fondarne uno proprio con musicisti inglesi.
Nello stesso anno, anche grazie all’interesse verso la fase di ‘lallazione’ della figlia Anastassia – nata dal matrimonio con Daniela Ronconi, avvenuto l’anno prima –, prende avvio la sua attenzione e la sua ricerca sulle possibilità della vocalità svincolata da ogni relazione con il linguaggio. Nel 1972 nasce il gruppo Area, che l’anno dopo registrerà per la Cramps Records di Gianni Sassi, già partecipe del gruppo Fluxus, il primo album Arbeit macht frei, con una formazione costituita da Stratos, Giulio Capiozzo, Patrizio Fariselli, Ares Tavolazzi e Giampaolo Tofani. Due anni dopo, nel 1974, si avvicina al pensiero e all’opera di John Cage, di cui interpreterà Sixty-Two Mesostics Re Merce Cunningham per voce non accompagnata e microfono. Negli stessi anni, la sua ricerca pratica si arricchisce dei suoi studi di musicologia comparata, di vocalità etnica, di tecniche orientali e di psicanalisi, con una particolare attenzione verso i rapporti tra linguaggio e psiche. Nel 1976 viene pubblicato il suo primo disco da solista, Metrodora, un lavoro per sola voce che presenta la sua ricerca vocale degli ultimi anni. Contestualmente, collabora con Franco Ferrero del Centro di Studio per le Ricerche di Fonetica presso il C.N.R. di Padova, con il quale indaga le caratteristiche fisiologiche della propria sperimentazione. Nel 1978 pubblica il suo quinto e ultimo disco in studio con gli Area, intitolato 1978, gli dei se ne vanno, gli arrabbiati restano!. Nello stesso anno partecipa, a New York, su invito di John Cage, allo spettacolo Events di Merce Cunningham & Dance Company, al concerto di Cage presso il Teatro Margherita di Genova insieme a Grete Sultan e Paul Zukofsky e, a Bologna, all’evento Il treno di Cage. Alla ricerca del silenzio perduto. Ancora nel 1978 esce, sempre per la Cramps, il suo secondo disco solista, Cantare la voce. Nel 1979 registra Le Milleuna, testo di Nanni Balestrini per l’azione mimica di Valeria Magli e, a Parigi, interpreta per France Culture Pour en finir avec le jugement/28 de dieu di Antonin Artaud. Nello stesso anno progetta, con Paolo Tofani e Mauro Pagani, lo spettacolo Rock’n’roll Exhibition, dedicato ai grandi musicisti del rock anni ’50 e tiene un corso di semiologia della musica contemporanea sulla voce al conservatorio ‘Giuseppe Verdi’ di Milano. È costretto, però, a rinunciare al progetto – già definito nei dettagli – di insegnare, su proposta di Cage, presso il Center for Music Experiment dell’Università di San Diego, in California, a causa dell’insorgere della malattia che lo con- durrà alla morte il mattino del 13 giugno 1979, al Memorial Hospital di New York. Il concerto che era stato organizzato per il 14 giugno all’Arena di Milano per raccogliere fondi che contribuissero alla degenza di Stratos diviene un grande omaggio di centinaia di musicisti in memoria dell’artista.

MALAGOLA – ideato e diretto da Ermanna Montanari (fondatrice e direzione artistica delle Albe) e da Enrico Pitozzi (studioso e docente dell’Università di Bologna) – è il Centro internazionale di ricerca vocale e sonora che sviluppa a Palazzo MALAGOLA, in forte relazione con il Teatro Rasi, attività di ampio respiro tra loro connesse: una scuola di vocalità e di studi sul suono, archivi sonori e audiovisivi, il “Collegio Superiore di Estetica della Scena” che promuove partnership editoriali, incontri, seminari, performance, concerti. MALAGOLA ha ricevuto il Premio Ubu 2022 come progetto speciale e il Premio Radicondoli 2023. Palazzo MALAGOLA si trova a Ravenna in via di Roma 118.

L’archivio Demetrio Stratos trova casa a Malagola

L’archivio Demetrio Stratos, appena acquisito dal Comune di Ravenna e dalla Regione Emilia-Romagna, trova la sua casa ideale a Malagola, il centro internazionale di ricerca vocale e sonora diretto da Ermanna Montanari ed Enrico Pitozzi, che ne avvia, così, la valorizzazione e la messa a disposizione di studiosi, di ricercatori e del pubblico più vasto.

Costituito da un’ampia varietà di documenti e oggetti appartenuti all’artista, con centinaia di elementi tra documentazione manoscritta, appunti, fotografie, abiti, cinture tradizionali, oggetti utilizzati durante i concerti e le performance, volantini, manifesti, rassegna stampa, lettere, libri, dischi, registrazioni audio, videocassette e materiali audiovisivi digitalizzati, l’archivio testimonia sia l’attività creativa di Stratos che il contesto culturale che egli aveva costruito nella propria abitazione, in primis il rapporto di amicizia e collaborazione artistica con John Cage.

Un archivio conservato finora da Daniela Ronconi Demetriou, vedova Stratos, che rappresenta una risorsa fondamentale per ricostituire – grazie a possibili percorsi attraverso le sue tracce e inedite forme di esperienza di ciò che esse sono in grado di generare – il contatto quanto più diretto possibile con un artista che ha segnato in modo radicale e fondamentale la storia della musica e della ricerca sulla vocalità e che, come afferma Ermanna Montanari, «con la sua voce è in grado di attivare in noi l’esperienza del sacro».

Un patrimonio di rilevanza primaria che si inserisce in un percorso che Malagola sta avviando nel segno degli archivi d’arte, del loro ripensamento, della loro interconnessione e valorizzazione e che, come spiega Enrico Pitozzi, «inaugura una ‘fruizione esperienziale’ dei materiali sonori, destinata a cambiare i modi e le pratiche d’ascolto».