Prosegue la collaborazione tra Ravenna Teatro, Centro di Produzione Teatrale ravennate, MAR, museo d’arte della città, e Conservatorio statale Giuseppe Verdi nel segno del rapporto tra teatro, arte e musica. Sul modello di Storie di Ravenna, rassegna alla sesta edizione che coniuga la storia della città con i tempi e i linguaggi del teatro, si è costruito un percorso – denominato Storie del MAR – che mette in relazione le opere presenti al Museo con esperti e professionisti guidati dalla regia di attori delle Albe.
Quattro titoli verranno ripetuti in doppia data per un totale di otto appuntamenti domenicali, a cui se ne aggiunge uno dedicato alla celebrazione dei 100 anni della scuola di mosaico dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna.
“Il MAR è orgoglioso di ospitare al suo interno manifestazioni ed eventi teatrali andando a sostanziare così la funzione polifonica del museo. È questa l’occasione per vivere il museo da un punto di vista esperienziale e diverso dalla sua connotazione tradizionale” come dichiara il direttore del MAR Roberto Cantagalli.
“Siamo felici di portare avanti una nuova collaborazione con il MAR e con il Conservatorio statale Verdi – sottolineano il regista Alessandro Argnani e lo storico Giovanni Gardini -, nel solco di un percorso che è iniziato con lo spettacolo Il Mostro di Ravenna, a novembre ’22, ed è proseguito con il racconto della storia dei mosaici ravennati del ’59 a fine ’23. Con questo nuovo progetto intendiamo continuare a valorizzare il dialogo prezioso che si crea tra arti diverse. In questi anni abbiamo costruito un percorso che ha permesso al teatro di misurarsi con nuovi spazi e con pubblici eterogenei, e lo abbiamo fatto dando la possibilità a sempre più giovani di mettersi alla prova”.
Il progetto continua infatti a prevedere la collaborazione, per ogni appuntamento ad esclusione del 7 aprile, del Conservatorio statale Giuseppe Verdi di Ravenna.
“Dopo aver sperimentato il teatro d’opera insieme a Ravenna Teatro – osserva Anna Maria Storace, direttrice del Conservatorio – torniamo alle esperienze laboratoriali didattiche di cui siamo molto contenti. Questa collaborazione fa parte delle aree di interesse del Conservatorio e ci permette di lavorare sia con i bambini, sia con professionisti che non operano necessariamente in ambito musicale. Questo scambio ci consente di sviluppare una riflessione su come la musica possa dialogare con altre arti non solo in termini di sottofondo musicale, e offre un’applicazione pratica degli studi che potrebbe dare origine a sbocchi professionali”.
Il primo incontro del 25 febbraio – “Non aver veduto di Roma in poi bellezza uguale a questa”: la pala di San Bartolomeo di Nicolò Rondinelli nell’immaginario ravennate – che vede protagonista Lorenzo Gigante, Pietro Mengozzi e la sassofonista Federica Paoli, con la regia di Alessandro Argnani, si ripeterà il 28 aprile; segue il 3 marzo – Tessera dopo tessera – Il mosaico raccontato ai piccoli – disegni di Filippo Farneti, con Flaminia Pasquini Ferretti, regia di Argnani, che verrà ripetuto il 24 marzo. Il 10 marzo, Nelle mani dei Rasponi, si potrà rivedere il 14 aprile. In scena Matteo Bezzi, Alice Cottifogli ed il flautista Michele Benini, con la regia di Roberto Magnani. La replica di “Palma Bucarelli. La Galleria sono io”, del 17 marzo, con Giorgia Salerno, Camilla Berardi e con il clarinettista Arcangelo Pinto, regia di Laura Redaelli, si terrà il 21 aprile. Il 7 aprile si celebrerà il mosaico con la puntata 100 anni di ‘tessere’: la scuola di mosaico all’Accademia di Belle Arti di Ravenna.
IL PROGRAMMA
25 febbraio – “Non aver veduto di Roma in poi bellezza uguale a questa”: la pala di San Bartolomeo di Nicolò Rondinelli nell’immaginario ravennate
con Lorenzo Gigante, Pietro Mengozzi, regia Alessandro Argnani con Federica Paoli, sassofonista – Conservatorio statale Giuseppe Verdi
3 marzo – Tessera dopo tessera – Il mosaico raccontato ai piccoli (liberamente ispirato al libro “Tessere d’Arte” di Filippo Farneti)
illustrazioni di Filippo Farneti, con Flaminia Pasquini Ferretti, regia Alessandro Argnani
10 marzo – Nelle mani dei Rasponi
con Matteo Bezzi, Alice Cottifogli, regia Roberto Magnani con Michele Benini, flautista – Conservatorio statale Giuseppe Verdi
17 marzo – “Palma Bucarelli. La Galleria sono io”
con Giorgia Salerno, Camilla Berardi, regia Laura Redaelli con Arcangelo Pinto, clarinettista – Conservatorio statale Giuseppe Verdi
24 marzo – Tessera dopo tessera – Il mosaico raccontato ai piccoli (liberamente ispirato al libro “Tessere d’Arte” di Filippo Farneti)
disegni di Filippo Farneti con Flaminia Pasquini Ferretti, regia Alessandro Argnani
7 aprile – 100 anni di ‘tessere’: la scuola di mosaico all’Accademia di Belle Arti di Ravenna
con Paola Babini, Giovanni Gardini, Marco Santi, regia Alessandro Argnani
14 aprile – Nelle mani dei Rasponi
con Matteo Bezzi, Alice Cottifogli, regia Roberto Magnani con Michele Benini, flautista – Conservatorio statale Giuseppe Verdi
21 aprile – “Palma Bucarelli. La Galleria sono io”
con Giorgia Salerno, Camilla Berardi regia Laura Redaelli con Arcangelo Pinto, clarinettista – Conservatorio statale Giuseppe Verdi
28 aprile – “Non aver veduto di Roma in poi bellezza uguale a questa”: la pala di San Bartolomeo di Nicolò Rondinelli nell’immaginario ravennate
con Lorenzo Gigante, Pietro Mengozzi, regia Alessandro Argnani con Federica Paoli, sassofonista Conservatorio statale Giuseppe Verdi.
Le nuove vesti di Storie di Ravenna: accanto al format classico, in scena al Rasi dal 13 novembre, si aggiungono il progetto al MAR e la puntata speciale per il Festival delle Culture
A partire da lunedì 13 novembre, alle 18:00 al Teatro Rasi, torneranno gli appuntamenti di Storie di Ravenna, una serie di sei spettacoli che nasce dalla volontà di raccontare la storia della città attraverso la voce di studiosi ed esperti utilizzando i tempi e i linguaggi del teatro. Un racconto a più voci, corredato da immagini, suoni e letture, che intende arrivare ad un pubblico vasto ed essere un momento di incontro e condivisione.
Ai sei spettacoli, che si susseguono fino ad aprile, si aggiungono quello dedicato ai mosaici del ’59 al Museo d’Arte della città e quello sul processo migratorio in programma il 24 maggio.
“La rassegna – osserva Alessandro Argnani, co-direttore di Ravenna Teatro – compie cinque anni e rinsalda quel rapporto tra il teatro e la città che riteniamo fondamentale per mantenere viva l’attenzione su quello che è stato e ciò che ci circonda. I rapporti intessuti in questi anni hanno ampliato le collaborazioni contaminando nuovi spazi e situazioni e hanno implementato linguaggi diversi”.
Esempio di queste contaminazioni è Storie del MAR. I mosaici del 1959, progetto organizzato insieme al MAR Museo d’Arte della Città e incentrato sulla mostra dei mosaici del ’59 – in collaborazione con il Conservatorio Statale Giuseppe Verdi di Ravenna – che il 19 novembre, 10 dicembre e 7 gennaio porterà in scena uno spettacolo (in doppia replica alle 15:30 e 16:45) in cui sono protagonisti Camilla Berardi e Giovanni Gardini, con musiche di Michele Benini, regia di Alessandro Argnani.
“Con questa rassegna – sottolinea Roberto Cantagalli, direttore del MAR – non solo si rafforza la collaborazione fra il museo e una realtà culturale attiva e vitale come Ravenna Teatro, ma si consolida l’esperienza del ‘raccontare l’arte attraverso l’arte’. Nel caso delle storie di Ravenna il vettore narrativo è il teatro, in altre circostanze sono state la danza o la musica. È questo il museo che vogliamo, un’entità al servizio della comunità che ripensa costantemente se stessa, luogo aperto e dinamico, spazio di incontro fra persone, culture, idee e linguaggi”.
“Negli anni – commenta l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia – Storie di Ravenna è stato in grado di crescere e di mettere in relazione chi, a diverso titolo, si occupa di cultura a Ravenna. Questo format non si è limitato a ridare alla città il racconto di una storia passata attraverso una nuova prospettiva, ma ha anche creato una sorta di linguaggio comune utile a mettere in comunicazione i generi più diversi”.
Storie di Ravenna è ideato e curato da Alessandro Argnani, Luigi Dadina, Federica Ferruzzi, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Roberto Magnani, Laura Orlandini, Alessandro Renda, con la collaborazione di Antropotropia e Les Bompart Produzioni.
Con Cesare Albertano, Paola Babini, Rosetta Berardi, Roberto Cantagalli, Giovanni Gardini, Marco Santi
Il mosaico rappresenta una cifra distintiva della storia di Ravenna. Un racconto tra passato, presente e futuro su un’arte affascinante che ha reso celebre questa città in tutto il mondo.
conPaolo Cavassini, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Laura Orlandini
Nel centenario della tragica morte per mano fascista, un racconto trasversale su Don Giovanni Minzoni. La complessa figura del sacerdote ravennate viene rievocata attraverso alcuni degli snodi principali del primo Novecento italiano.
conGiovanni Gardini, Alessandro Luparini, Alberto Malfitano, Vittoria Mencarini
La secolare pineta di Dante e Byron è giunta integra fino a noi anche grazie alla prima legge di tutela ambientale dello Stato italiano, firmata dall’onorevole ravennate Luigi Rava. Un racconto tra passato, presente e futuro sul “polmone verde” di Ravenna.
conEnrico Cirelli, Elisa Emaldi, Ada Foschini, Giovanni Gardini
Storie di guerre e di conquiste, di bizantini ed ostrogoti. Una narrazione a più voci su una vicenda che ha visto protagonista anche la città di Ravenna.
conPierre Bonaretti, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Myriam Pilutti Namer
Poco meno di 70 anni: tanto è durato il dominio veneziano su Ravenna. Un tempo breve, che però ha lasciato tracce indelebili nel tessuto urbano della città, regalandole alcuni dei suoi monumenti più importanti. Archeologia, storia, ma anche poesia e folklore, all’ombra del Leone di San Marco.
Con Giuseppe Bellosi, Giancarlo Cerasoli, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Laura Orlandini
Dall’arrivo del generale Augereau al comando delle truppe napoleoniche, nel 1796, al ritorno definitivo del potere pontificio nel 1815. Le alterne vicende della dominazione francese, tra modernità, laicizzazione forzata, alberi della libertà, ghigliottine e insorgenze.
In occasione del Festival delle Culture, Ravenna Teatro propone, in collaborazione con l’Unità organizzativa Politiche per l’Immigrazione del Comune di Ravenna – impegnata, da oltre vent’anni, in una politica interculturale di rafforzamento della coesione sociale, con un approccio multi professionale al fenomeno migratorio – una puntata speciale di Storie di Ravenna.
Gli abbonamenti sono in vendita esclusivamente venerdì 10 novembre dalle ore 16:00 alle 19:00 e sabato 11 novembre dalle 10:00 alle 13:00 al Teatro Rasi.
I biglietti si possono acquistare negli stessi giorni e, a seguire, il giovedì dalle ore 16:00 alle 18:00 al Rasi e sulla BIGLIETTERIA ON-LINE. I posti rimasti disponibili saranno in vendita da un’ora prima di ogni spettacolo (è sempre consigliato l’acquisto in prevendita).
Storie del MAR Prenotazione obbligatoria allo 0544 482477. Ingresso 10 euro comprensivo della visita alla mostra BurriRavennaOro.
Storie di Ravenna è supportato da Comune di Ravenna, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura, Fondazione del Monte, Bcc Ravennate Forlivese e Imolese, Assicoop Romagna Futura, Coop Alleanza 3.0, Reclam, Nuova OLP
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