In scena il testo Pier a Novembre dello scrittore Paolo Landi
Avranno per titolo Pier a Novembre le due serate dedicate a Pier Vittorio Tondelli in programma l’8 e il 9 novembre al Teatro Rasi alle ore 21:00. Il nome trae spunto dal testo che il giornalista Paolo Landi, amico di Tondelli, ha scritto in occasione del trentesimo anniversario della morte, avvenuto il 16 dicembre 2021.
In quell’occasione Marco Belpoliti, direttore di Doppiozero, chiese a Paolo Landi un ricordo dello scrittore. Landi, amico di Tondelli dal 1982 fino alla sua morte, non era mai intervenuto: decise di farlo, per la prima volta, rilasciando un’intervista a Sky Arte e scrivendone per Doppiozero.
Oltre a un pezzo di diario ritrovato, Landi pubblicò sul magazine online una testimonianza inedita, intitolata Pier a novembre, in cui riferiva di una domenica all’ospedale di Reggio Emilia, dove il suo amico era ricoverato nel reparto infettivi-malati terminali.
Questo racconto si prestava ad essere letto in un podcast e Marco Martinelli e Ermanna Montanari, che lo avevano ricevuto da Marco Belpoliti, decisero di prendersene cura: Alessandro Argnani, Roberto Magnani e Laura Redaelli lo recitarono, Daniele Nasi eseguì le musiche al sax, Marco Olivieri curò la regia del suono.
Il testo, prodotto da Ravenna Teatro/Teatro delle Albe – con la regia di Marco Martinelli, che ne è ideatore insieme a Ermanna Montanari – riprenderà vita alle 21:00 proprio grazie agli attori delle Albe Alessandro Argnani, Roberto Magnani e Laura Redaelli. A seguire Paolo Landi dialogherà con la giornalista Federica Ferruzzi. Magnani, in chiusura, leggerà Autobahn, che conclude il primo libro dello scrittore emiliano, Altri libertini, scritto nel 1980.
Il 9 novembre, sempre alle 21, andranno in replica Pier a Novembre e la lettura di Autobahn.
Ingresso unico 4 €, biglietteria aperta a partire da un’ora prima dello spettacolo.
Posti limitati.
Informazioni e prenotazioni Ravenna Teatro dalle 10:00 alle 18:00, tel. 0544 36239
In occasione del debutto di Pianura venerdì 18 e sabato 19 febbraio 2022 per La Stagione dei Teatri 2021/2022, che sarà anche l’occasione per vedere le trasformazioni del Teatro Rasi dopo sette mesi di ristrutturazioni, vi proponiamo le note di regia di Marco Martinelli.
Il corpo del narratore
Pianura, è stato scritto, è un’autobiografia corale. Marco Belpoliti vi si racconta attraversando, nel tempo e nello spazio, il mondo che sta da millenni al di qua e al di là del grande fiume: l’aceto balsamico, la centuriazione degli antichi romani, i pioppeti e le golene, le anguille che impavide solcano l’oceano, le cattedrali con i loro santi e i loro mostri, i pispiò, e tanto altro. Nebbia e speleologia: un viaggio che ha il suo epicentro intimo nella Reggio Emilia (per secoli Reggio di Lombardia) che ha dato i natali al viaggiatore, e che si snoda da Milano a Rimini, intrecciandosi alle vite di altri artisti e studiosi incontrati lungo la via, in un mosaico che è il mosaico di una intera esistenza.
Per anni l’inclinazione enciclopedica di Marco ha tenuto in ombra il romanziere: Pianura rimette le cose a posto. Marco Belpoliti è un romanziere prestato alla riflessione antropologica – si pensi, tra i tanti illuminanti saggi, al Corpo del capo, sulla metamorfosi della politica in Italia – al giornalismo, alla critica letteraria – Calvino e Levi soprattutto – alla creazione di riviste e progetti, da “Riga” a doppiozero.com: ma, al fondo, è soprattutto un innamorato delle storie, delle storie che fanno, che sono la vita e gli intrecci tra le vite, cartografo febbrile di saperi e di voragini come Adamo Vir, come Italo, i protagonisti dei romanzi da lui pubblicati negli anni Ottanta, pervasi da un fondo di misteriosa, indecifrabile malinconia.
Se la scrittura è sequenza di parole su carta, il teatro è corpo. Al centro di questa “lettura scenica” di Pianura – selezione e montaggio di alcuni capitoli del fluviale romanzo da cui prende il nome – vi è il corpo del narratore, incorniciato in una partitura di immagini e musiche, da Giuseppe Verdi a Giovanni Lindo Ferretti, dal Bella ciao reinventato da Daniele Roccato alle sonorità di Marco Olivieri, fino al Bob Dylan tanto amato da Gianni Celati: alto, tanto alto, come mi è apparso da sempre, visto che ci conosciamo fin dalla prima giovinezza, con quegli arti lunghi e voraci, da piovra, metafora di carne della sua insaziabile curiosità.
Dopo soli sette mesi dall’inizio dei lavori di ristrutturazione (realizzati grazie a un bando della Regione Emilia-Romagna e al contributo del Comune di Ravenna), il Teatro Rasi riapre, consegnando alla città un teatro di dimensione europea.
La riapertura al pubblico è affidata a due giornate di incontri, proiezioni e spettacoli, nel segno di quel farsi luogoche fa del teatro un luogo privilegiato della relazione e dell’incontro con l’altro e che costruisce il suo spazio e il suo tempo nella condivisione a partire da quelle radici antiche, non sostituibili, del coro-polis.
di e conMarco Belpoliti regiaMarco Martinelli produzioneTeatro delle Albe/Ravenna Teatro
PRIMA NAZIONALE
Che cos’è una pianura? Che cos’è, in particolare, la pianura italiana per eccellenza, quella Padana? È un territorio, uno spazio geografico, certo. Ma se a disegnarne la mappa è un intellettuale a cuore aperto, che in quelle terre ci è nato, la pianura diventa anche luogo dell’anima, condizione esistenziale, traccia indelebile. A partire dal romanzo omonimo edito da Einaudi, Marco Belpoliti conduce lo spettatore in quel paesaggio di terra e di volti, da Luigi Ghirri a Gianni Celati, da Giuliano Scabia a Pier Vittorio Tondelli a Ermanna Montanari, un mosaico di immaginazioni e di storie, tra nebbie, aceto balsamico e anguille che impavide attraversano l’oceano.
sabato 19 febbraio
ore 11.30
UNA CITTÀ È I SUOI TEATRI
Politiche culturali e spazi di creazione
intervengonoAlessandro Argnanicondirettore di Ravenna Teatro·Elena di Gioiadelegata del Sindaco alla Cultura di Bologna e Città Metropolitana· Fabio Sbaragliaassessore alla Cultura Comune di Ravenna· Paolo Verrimanager culturale
L’incontro vuole aprire una riflessione sulla relazione tra gli spazi di creazione e le politiche culturali di una città, ponendo l’accento sull’importanza di fare di questa relazione una questione viva e feconda. Abitare i teatri è costruire un’opera, è una semina quotidiana, ed è solo con la presenza bruciante dei creatori – artisti, ma anche curatori o organizzatori – che gli spazi si fanno luogo.
un film diMarco Martinelli · voce e figuraErmanna Montanari· ideazioneMarco Martinelli, Ermanna Montanari· produzioneRavenna Teatro/Teatro delle Albe· con il contributo diADI – Associazione degli Italianisti · in collaborazione conAntropotopia· con il supporto diComune di Ravenna, Viva Dante Ravenna 2020-2021, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura (2021, 16′)
Ermanna Montanari dà “voce e figura” all’Ulisse dantesco in un corto cinematografico girato nella cripta di Santa Maria in Porto e al Teatro Rasi.
di e conMarco Belpoliti regiaMarco Martinelli produzioneTeatro delle Albe/Ravenna Teatro
BIGLIETTI
Per PIANURA
Biglietteria del Teatro Alighieri, tel. 0544 249244, online in biglietteria e da un’ora prima degli spettacoli in base alla disponibilità di posto.
Per UNA CITTÀ È I SUOI TEATRI
Ingresso libero
Per FARSI LUOGO + ULISSE XXVI
Ingresso libero, prenotazione obbligatoria su evenbrite
La prenotazione va cambiata con il titolo di accesso presso la biglietteria del Teatro Rasi sabato 19 febbraio dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 17.30
I posti non confermati entro le 17.30 saranno liberati.
INFORMAZIONI
Ravenna Teatro, Teatro Rasi via di Roma 39 Ravenna tel.0544 36239 e 333 7605760, mail promozione@ravennateatro.com
Ogni attività è svolta nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di prevenzione e contenimento del Covid-19. Per accedere ai luoghi di spettacolo è obbligatorio indossare la mascherina ffp2 e avere il Green Pass rafforzato.
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