regia Clemente Tafuri, David Beronio • con Roberta Campi, Domenico Carnovale, Luca Donatiello, Giulia Franzone, Alessandro Romi • produzione Teatro Akropolis
Nel mito di Demetra, legato alle prime esperienze artistiche che hanno dato origine al coro tragico e al teatro, si intrecciano i temi del gioco e della morte nei cicli della natura. Elementi che qui vengono portati in scena da corpi modulati dalla luce, in assenza di voce ma non di suono. Una rielaborazione per la scena condotta sulle fonti della sapienza greca, un’indagine sul potere archetipico della visione tragica in cui si compie il dialogo tra la terra e l’Ade. Il lavoro di questa compagnia prende forma nel confronto col mito e con la sua essenza trasformatrice per la composizione di un linguaggio universale affacciato al mistero. Kore è la fanciulla senza nome, figlia di Demetra, la grande madre, colei che dispensa le stagioni, la dea del grano e dei papaveri. Ed è proprio mentre coglie fiori che Kore viene rapita da Ade, signore del mondo sotterraneo, e condotta agli inferi. Ma è Ecate ad assorbire Kore, a trasformarla nell’essenza stessa degli inferi, a darle cioè la sua stessa forma. Ecate e Kore diventano così un’unica entità, un doppio che sarà la sposa infernale di Ade. Il dolore di Demetra è senza confini e gli dei intercedono presso Ade perché lasci Kore libera di tornare dalla madre. Ma è Ecate/Kore che si presenta a Demetra, e da questo incontro prende forma, nell’unione delle tre dee, una nuova creatura, la divinità della vita e della morte, della cura e della distruzione.
Date spettacolo
venerdì 31 marzo 2023 ore 21.00
Titolo a scelta
Durata
40 minuti
Approfondimento
L’oscura radice dell’animalità di Clemente Tafuri e David Berlonio
BIGLIETTI GRATUITI UNIVERSITARI/E CAMPUS RAVENNA IN COLLABORAZIONE CON FONDAZIONE FLAMINIA
fotografie di archivio Teatro Akropolis (1-2), Davide Colagiacomo (3), Lorenzo Crovetto (4-5-6)